Cazzocazzocazzo io lo sapevo che non ero capace non mi dovevo mettere in mezzo a questo casino ora andrà tutto in mona cazzo è solo colpa mia come faccio adesso come faccio come faccio?
L’ispettore capo Moretti era stanco. Proprio a lui doveva capitare quella rogna, quasi alla fine del suo turno di notte. Di tutto, gli era capitato di vedere, da quando era in servizio alla stazione Termini di Roma. Tre anni di quella vita sfiancherebbero chiunque.
Si alzò rassegnato dalla sedia e raggiunse l’agente scelto Di Majo, che lo aspettava insieme alla dipendente dell’impresa di pulizie che aveva segnalato il ritrovamento.
«Andiamo a vedere questo pacco. Di Majo, ha avvisato gli artificieri?»
«Sì, ispettore. Sono già in loco».
Di Majo era così diligente che parlava come i verbali che riempivano i vecchi pc della stazione di polizia. Moretti non si sarebbe stupito se prima o poi avesse cominciato a pronunciare Vs invece che Vostro.
Gli artificieri stavano già andando via.
«Tuttapposto, ispettore. Allarme bomba rientrato».
«Ma che cos’è?»
«Ah, guardi direttamente lei, dottò! Così magari poi ci spiega pure a noi!»
Calma adesso calma mi devo calmare così non si risolve niente adesso rallento adesso mi fermo da qualche parte prendo un respiro profondo e trovo una soluzione forse ce la posso ancora fare non tutto è perduto ho ancora qualche ora di tempo devo pensare devo pensare
Il bagno dell’Eurostar delle 23.35 proveniente da Venezia era tutto sommato decente. Sul pavimento, fra la tazza ed il lavandino, un mazzo di fiori gialli in una busta di plastica. Moretti non ci capiva granchè di fiori, forse erano giunchiglie, così gli sembrava di ricordare che sua madre li chiamasse. E poi un involto grande come un pallone da calcio. Il tessuto che l’avvolgeva era blu scuro, di velluto leggero, di fattura finissima. Moretti si inginocchiò e scostò piano un lembo con una matita.
«Porca puttana!» gli scappò.
Di Majo sgranò gli occhi e girò la testa schifato.
La donna delle pulizie svenne senza un lamento, scivolando piano lungo lo stipite della porta.
«Di Majo, chiami la Scientifica, subito!»
Ok ho trovato forse faccio in tempo Mamma Rosa è stata chiara entro le cinque di oggi pomeriggio ho ancora qualche ora ma poi devo andare ma chi la conosce Roma a chi posso chiedere ho solo un indirizzo forse all’ufficio informazioni ma no ma che ne sanno loro ma che stupido ecco la soluzione era facile basta solo aspettare che aprano i negozi
Albeggiava ormai, quando il tecnico della Scientifica si sedette al tavolino del bar sempre aperto che fa angolo con l’uscita della stazione Termini e Via Marsala.
«Bella rottura di cazzo, eh Moretti? Prendo un cappuccino e un cornetto, grazie».
«Colaiacono, vaffanculo, mica lo metto a piè di lista. Mai una volta che offri tu. Vabbè, dimmi, ma sbrigati che avrei dovuto smontare due ore fa».
«Tranquillo, Moretti, poteva andarti peggio. Non è quello che pensavi tu, per fortuna. È di origine animale, non umana. Però strano comunque: l’hanno spaccato esattamente a metà».
«Ma era un cuore!».
«Sì, precisamente il cuore di un bue. Io ho finito, grazie per la colazione, divertiti pure».
E si alzò prima che il secondo vaffanculo lo raggiungesse.
Ce l’ho fatta ce l’ho fatta Elisa sarai di nuovo mia amore mio mi sono addormentato e mi hanno rubato la borsa con i doni per il rito perdonami ora sono di nuovo pronto ora raggiungo il punto mi aspettano per cominciare mezzo cuore a Satana e mezzo cuore a Belzebù e tu tornerai da me i fiori erano per te ti piacevano tanto le giunchiglie gialle io non vivo senza te faccio tutto per te sono andato da Mamma Rosa a Chioggia e mi ha spiegato tutto devo donare un cuore e tu tornerai da me eri così giovane amore
«Moretti, sei tu che hai trovato quel cuore spaccato ieri, vero? Senti qui: ritrovato il cadavere di un uomo alla foce del Tevere con il cuore asportato. Dai documenti risulta che era un contadino della provincia di Venezia».
NOTA: La cronaca romana del quotidiano “La Repubblica” riportava, Sabato 3 aprile 2004, che nel corso di un allarme bomba, gli agenti di polizia della Stazione Termini la sera prima avevano trovato nel bagno dell’Eurostar proveniente da Venezia un cuore spaccato a metà e un mazzo di fiori in una busta. Secondo gli investigatori si trattava quasi certamente di un organo animale.
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