I delitti del mosaico, libro scritto da Giulio Leoni nel 2004, è un giallo in cui il ruolo di detective è affidato al più grande poeta della nostra letteratura: Dante Alighieri.
Dante è un personaggio che si presta moltissimo per la sua personalità a questo ruolo.
Infatti oltre a essere la mente più brillante della sua epoca, ha tutte le qualità tipiche dell’investigatore come: razionalità, lucidità, fantasia e energia fisica poichè è stato anche un combattente e un uomo di guerra.
Il romanzo si svolge nella Firenze del 1300 dove, ai piedi di un gigantesco mosaico incompiuto, un uomo viene trovato ucciso in modo orrendo.
Dante Alighieri, da poche ore eletto priore di Firenze, troverà l’assassino, spingendosi nel mondo oscuro e pericoloso che si nasconde sotto quello solare di Firenze, in quel periodo capitale dell’arte e della cultura.
Come per il suo primo romanzo con Dante per protagonista, I delitti della medusa vincitore del premio Tedeschi nel 2000, anche per questo libro Giulio Leoni ha riproposto in chiave romanzata enigmi scovati tra le terzine del capolavoro dantesco per eccellenza: La divina commedia, a detta dell’autore il più grande trattato di criminologia di tutti i tempi.
Nei Delitti del mosaico infatti, si fa riferimento alla figura di un vecchio di creta, contenuto in un passo dell’Inferno, una grande statua composta da cinque materie diverse, che nel romanzo diventa parte del sogetto di un mosaico oltre che a una teoria storica, sia pur marginale, per la quale le Americhe furono scoperte nel 1200.
Il libro, dalla trama avvincente e dal finale imprevedibile, al di là del colto e raffinato divertissement letterario, è ben scritto e capace di divertire e appassionare il lettore e di dimostrare pienamente, se ancora ve ne fosse bisogno, la vitalità e l’originalità del giallo storico italiano.
L’ambientazione, la trama e i personaggi sono ben costruiti e danno ampio respiro alla vicenda che, oltre a essere godibile, rivela molti particolari sulla vita di Dante Alighieri e sulla Firenze del 1300.
Il romanzo però oltre a presentare molti pregi presenta anche qualche difetto.
Per esempio i discorsi filosofici, che spesso l’autore mette in bocca a Dante, possono appesantire la lettura e risultare di difficile comprensione persino per il lettore colto.
Un altro difetto sta nel proporre molte trame parallele che possono far perdere il lettore nell’intreccio della vicenda.
Quest’ultimo però può essere considerato anche un punto di forza in quanto in questo modo il libro risulta molto realistico.
E poi ci viene presentato in questa sede un Dante geniale, borioso, collerico, arrogante.
Insomma, per una volta non abbiamo di fronte il personaggio delle nostre antologie scolastiche.
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