Mentre l’originale sfatto (ma non rifatto…), giace stravaccato sul divano di casa, il surrogato si batte (e si sbatte…) al posto suo e poco importa quale sia l’impiego. Il surrogato di Bruce Willis, ad esempio, è un poliziotto alle prese con un problema non da poco: qualcosa, tipo “arma fine di mondo”, non solo ha “sfottuto” il surrogato, ma ha anche liquefatto il cervello dell’originale, il che implica, vista la diffusione del fenomeno, un’indagine come si deve.
Il surrogato di Bruce Willis è uno spasso: parrucchino e boccuccia a “culo di gallina”, mentre il Willis originale è esattamente come è oggi, cioè calvo (e senza boccuccia…). Siccome il primo esce a pezzi da un inseguimento all’ultimo balzo, al secondo tocca scendere in campo per portare a termine l’indagine.
Il mondo dei replicanti di Jonathan Mostow è un thriller fantascientifico con dentro un sermone su come la vita vada vissuta in prima persona e non per interposta persona. Per quanto disposti a dare un minimo di credito al sermone stesso, si resta comunque annoiati dall'inzio alla fine da un film che procede secondo il principio del minimo sforzo.
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