1958, David Moran, 12 anni, vive in una cittadina rurale dello Stato del New Jersey. Il suo mondo ruota attorno a Laurel Avenue, strada senza uscita fittamente alberata, popolata di villette a schiera dove tutti si conoscono. I suoi migliori amici sono i fratelli Chandler che abitano nella casa accanto. Quando Meg e Susan Loughlin si trasferiscono a vivere dai suoi vicini, David è contento e incuriosito dell'opportunità di allargare le sue conoscenze femminili, sebbene Meg sia maggiore di lui di due anni. Le sorelle Loughlin hanno appena perso i genitori in un incidente d'auto, e sono state affidate a Ruth Chandler, loro lontana parente nonché madre di Donny, Willie e Woofer.
Ma Ruth nasconde un'insospettabile vena di sadismo e alienazione, che sfoga dapprima sottoponendo le ragazze a percosse sempre più violente, e poi dando vita a una serie di torture fisiche e psicologiche a cui anche i suoi figli prendono parte attiva. Sia David sia gli altri amichetti del vicinato divengono testimoni e, in qualche modo, complici delle terribili sevizie. La polizia accoglie con leggerezza le denunce di Meg: l'unica speranza per lei e la sorella è l'aiuto di David, che deve scegliere tra l'affetto per Meg e l'ossequio verso Ruth.
A vent'anni dalla sua prima pubblicazione, il capolavoro di Jack Ketchum, The girl next door, fonte di grande scalpore per gli argomenti trattati, viene finalmente proposto anche al pubblico italiano, dopo essere stato tradotto in greco, giapponese, tedesco, francese e ungherese. Il bestseller si ispira a una delle pagine più atroci della cronaca criminale americana: l'assassinio della sedicenne Sylvia Likens per mano di sua zia, Gertude Baniszewski (che l'aveva in affido assieme alla sorella minore) e dei suoi giovani cugini. Un fatto terribile, avvenuto nel 1965, che scosse gli Stati Uniti, e di cui non si è mai smesso di parlare, in quanto primo di una lunga e inquietante sequela di casi di segregazione violenta ai danni di minori. Ketchum si prende qualche licenza, spostando la storia dall'Indiana al New Jersey (dove è nato e cresciuto) e ambientandola nel 1958. Alla narrazione meglio si prestano, infatti, le tinte fosche del decennio maccartista quando la propensione della provincia americana a rinchiudersi insanamente in se stessa raggiunse il suo culmine, e quando - per usare le parole dello stesso Ketchum - "si era molto più isolati e soli di adesso".
L'orrore, in Ketchum, non ha alcuna origine sovrannaturale, risiede unicamente in quei comportamenti umani improntati al disconoscimento dei propri simili, nei processi dell'inconscio e della malattia mentale; celato soltanto dalla normale routine quotidiana, si svela progressivamente fino ad assorbire tutto ciò che è ad esso vicino, catapultando il lettore in un'atmosfera claustrofobia ed esasperata, dove mancano del tutto i limiti morali.
Attraverso uno stile che è un incisivo mix di asciuttezza e lirismo, Ketchum parla del passaggio dall'infanzia all'adolescenza, del disagio e dello smarrimento conseguenti, e dunque della necessità di una sorveglianza adulta discreta e autorevole nel contempo.
Nella breve vita violata di Meg Loughlin, la persona designata a tale sorveglianza è Ruth Chandler, ma Ruth agisce esattamente all'opposto di come una guida dovrebbe fare. Apparentemente apatica e incolore, la donna nasconde una personalità diabolicamente manipolatoria: mente, omette, intimidisce, incita alla perdizione, all'abuso di alcol, a un'iniziazione sessuale distorta. Nessuno contrasta la bruttura di tali azioni, che lei ordina di commettere e commette a sua volta: dall'altra parte ci sono solo ragazzini, alcuni dei quali sono suoi figli. La comparsa di Meg, giovanissima, bella, vitale e con un intero futuro davanti, ha su Ruth l'effetto di un detonatore di pulsioni distruttive: emerge tutto ciò che già c'era ma non si vedeva, una follia cattiva dovuta a un acido rancore e a una devastante misoginia.
Ricercata è l'angolazione adottata dall'autore per eludere l'efferatezza in eccesso propria della storia: David - l'io narrante - assiste alle torture descrivendole al lettore, in tal modo Ketchum descrive anche il coinvolgimento emotivo del ragazzino. Tuttavia quando David si costringe a non frequentare la casa dei Chandler per sottrarsi all'orrore che lì si consuma, il lettore viene preservato assieme a lui.
I meccanismi dell'assoggettamento, la complicità al male dovuta alla fascinazione del proibito, la deresponsabilizzazione verso il crimine per via del consenso adulto, la devianza dalla funzione genitoriale, dalla spensieratezza adolescenziale, dai ruoli sociali sono solo alcuni dei grandi temi che rendono La ragazza della porta accanto un romanzo difficile da dimenticare.
La ragazza della porta accanto di Jack Ketchum (Gargoyle Books) - traduzione di Linda De Luca - Con una Nota Finale di Stephen King - pp. 288 - 17,00 euro - ISBN 9788889541371
Jack Ketchum (New Jersey, 1946) è lo pseudonimo di Dallas Mayr. Ex figlio dei fiori, già attore, cantante, insegnante, agente letterario, venditore di legname e barista, è sulla scena della narrativa horror statunitense da quasi trent'anni.
Autore prediletto di Stephen King, è stato più volte vincitore del "Bram Stoker Award" - massimo riconoscimento per la letteratura horror, conferito annualmente dalla Horror Writers Association, ha scritto numerosi racconti (le antologie Peaceable kingdom, 2002, e Closing time, 2007, hanno vinto il "Bram Stoker Award") e undici romanzi - tra cui Off spring (1980), The girl next door (1989), She walks (1989), Red (1995, Mondolibri 2009), Ladies's night (1997) e The lost (2001). Da Off spring, The girl next door, Red e The Lost sono stati tratti i film omonimi. Il romanzo The girl next door è stato portato sullo schermo nel 2007 dal regista Gregory Wilson, su sceneggiatura di Daniel Farrands e Philip Nutman; Red, diretto dal norvegese Trygve Allister Diesen e dal californiano Lucky McKee, è stato presentato nella selezione ufficiale del Sundance Film Festival 2008.
Da La ragazza della porta accanto:
[.] i nostri sentimenti verso Meg pian piano cambiarono. Dall'ammirazione per l'audacia e il sangue freddo dell'azione e per aver sfidato ufficialmente l'autorità di Ruth, passammo a un certo disprezzo. Come aveva potuto essere così sciocca da pensare che la polizia si sarebbe schierata contro un adulto, dalla parte di una ragazzina? Come aveva potuto non capire che avrebbe soltanto peggiorato la situazione? Come poteva essere così ingenua, così fiduciosa e così stupidamente credulona? [.] Era come se [.] Meg ci avesse sbattuto in faccia il fatto che in quanto ragazzini non avevamo il benché minimo potere. Essere "solo dei ragazzini" assunse un significato del tutto diverso, come un'inquietante minaccia di cui eravamo già consapevoli, ma su cui non avevamo mai dovuto riflettere davvero.
Ketchum su La ragazza della porta accanto:
Anche se le azioni dei personaggi sono malvage o immorali, resta sempre la possibilità di cambiare vita. È quello che succede a David, protagonista e voce narrante. Da parte mia, ho voluto indagare sia la luce che l'oscurità dell'uomo, così da vederle entrambe e poter fare scelte più consapevoli.
Dalla Nota Finale di Stephen King:
...non esiste scrittore che, dopo aver letto Ketchum, possa evitare di restarne influenzato, così come non c'è lettore, anche non necessariamente appassionato di genere, che dopo essersi imbattuto in un suo lavoro possa facilmente dimenticarsene. Ketchum è diventato un archetipo. Lo è diventato sin dal suo primo romanzo, Fuori stagione... e si è confermato tale fino a La ragazza della porta accanto, che ne ha segnato la consacrazione.
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