Australiano di classe 1950, Richard Norton è un artista marziale in tutto il più ampio significato del termine. Studia per anni discipline come judo, karate, jiu jitsu ed aikido, passando per la thai boxing e il brazilian jiu jitsu: oltre ad insegnare queste discpline, Norton fonda con Bob Jones il Zen Do Kai, uno “stile aperto” ad «influenze ed idee provenienti da tutto il mondo». Nel ’79 gli viene proposto un lavoro di guardia del corpo e personal trainer, e da allora per quindici anni Norton allena e protegge star come i Rolling Stones, gli Abba, David Bowie e tanti altri. Nel 1980 l’amico Chuck Norris gli apre le porte del cinema, e Norton diventa anche star marziale di molti film, oltre che coreografo dei combattimenti. Oggi è un apprezzato maestro chiamato in tutto il mondo per stage dimostrativi delle sue tecniche di mixed martial art e difesa personale.

Ha gentilmente accettato di parlarci di sé.

 

Quando hai iniziato a praticare ed amare le arti marziali?

Ho iniziato il mio allenamento nelle arti marziali nel 1961. La mia prima scelta è stato il judo: era il meglio che ci fosse in Australia in quel periodo. Poi intorno al 1964 sono stato introdotto al karate goju ryu: ho capito che era quello che volevo fare nella mia vita la prima volta che ho visto una dimostrazione del mio primo maestro, Hanshi Tino Ceberano. Da allora è iniziato un incredibile viaggio fra judo, karate, kickboxing e brazilian jiu jitsu.

 

Norris e Norton in "The Octagon"
Norris e Norton in "The Octagon"

Hai partecipato a moltissimi film di arti marziali ma insegnato anche “vere” arti marziali: cos’è venuto prima?

Ho incominciato a praticare le arti marziali molto giovane, quindi questo è stato il mio primo amore: solo molto dopo è arrivato il cinema. Chuck Norris mi ha affidato il primo ruolo nel 1979, per il film “The Octagon”, ma lo stesso mi consideravo sempre prima di tutto un artista marziale e poi un attore: quello che guadagnavo recitando mi permetteva di passare più tempo nel dojo a fare quello che più mi piaceva.

Cosa pensi della differenza fra le arti marziali al cinema e quelle “vere”?

Ovviamente c’è una grande differenza. Nei film devi eseguire tecniche che rendano bene sullo schermo: le migliori tecniche reali possono spesso apparire poco efficaci in pellicola. Questo perché il pubblico deve vedere con chiarezza cosa stai facendo e, anche se non conosce le arti marziali, capire quello che stai facendo. In altre parole, le tecniche devono essere molto più esagerate e riempire lo schermo. Ecco perché vedi attori come Bruce Lee lanciare calci e pugni enfatizzati all’eccesso: semplicemente per dar loro un effetto cinematografico. Prendi invece il brazilian jiu jitsu o il grappling [stile finalizzato alla sottomissione dell’avversario senza percussioni. N.d.R.], per esempio: è veramente difficile inserire buone tecniche a terra in un film, perché il pubblico non specializzato non può riconoscerle con facilità e soprattutto non ha idea di quanto siamo efficaci tecniche apparentemente semplici come un armbar [presa in cui si fa pressione sul gomito dell’avversario. N.d.R.]. Di nuovo, perché funzioni sullo schermo la cosa più importante per un combattimento è l’essere stuzzicante [entertaining], e questo spesso significa che dev’essere “over the top”.

 

Hai girato film fra Hong Kong e Stati Uniti: che ne pensi delle differenze fra queste cinematografie?

C’è sempre stata una profonda differenza fra i film di Hong Kong e quelli di Hollywood. In un film di Jackie Chan, per esempio, il punto essenziale

Norton e Jackie sul set di "City Hunter"
Norton e Jackie sul set di "City Hunter"
è l’azione: Chan lo sa che i suoi fan vedono i suoi film più per l’azione che per la storia, perciò viene impiegato molto più tempo a perfezionare i combattimenti. Ad Hollywood invece viene dedicato pochissimo tempo all’azione e molto di più alla parte recitativa. Entrambe le concezioni sono buone ma si rivolgono a pubblici molto differenti. Altra cosa è che persone come Jackie, nel girare scene di combattimento, non hanno mai usato un “piano”: girano ogni sezione come viene, poi le mettono insieme e non importa quanto viene lunga la scena finale. L’ultima importante differenza è che le scene di combattimento nei film di Hong Kong sono decisamente più lunghe rispetto a quelle occidentali.

C’è un regista o un attore con cui hai amato lavorare?

Sammo Hung rimane il più creativo action director con cui io abbia mai lavorato: quell’uomo può mettere insieme una scena di combattimento ovunque e in qualsiasi momento. È stato anche un fenomenale artista marziale, considerata la sua stazza, con un gran talento. Naturalmente l’altro mio favorito attore/amico è Chuck Norris: un vero gentiluomo e un grande amico.

 

C’è una sequenza marziale da uno dei tuoi film che ti piace particolarmente? E Perché?

Probabilmente la mia sequenza marziale preferita è quella con Jackie Chan in “City Hunter”. Era un film molto buffo e ricordo d’aver riso a crepapelle quando lo vidi finito. Quel combattimento è memorabile anche perché ci vollero sei settimane per girarlo! Fu massacrante, se consideri che stavamo sul set spesso per 18 ore al giorno, 7 giorni la settimana. Ti assicuro che è stata dura!

C’è un aneddoto divertente (o spaventoso) accaduto sul set di uno dei tuoi film?

Judy Green in "Mr. Nice Guy"
Judy Green in "Mr. Nice Guy"
Ho tanti di quegli aneddoti spaventosi che non saprei proprio da dove iniziare! Dallo stare seduto su una tana di volpe piena di scorpioni nelle Filippine ai cobra nei cespugli mentre filmavo in Thailandia. Lavorando in Lituania invece ci sono stati tanti momenti divertenti. Un momento divertente è stato anche quando, girando “Mr. Nice Guy” con Jackie Chan, dovevo gettare in una fossa mineraria l’attrice che nella realtà è mia moglie! Judy Green nel film interpretava un personaggio che veniva liquidato dal mio personaggio. Il giorno che giravamo quella scena, Jackie e Sammo vennero da me e scherzando dissero «Perché sei così contento oggi?» Ricordo che la mia battuta era «Buttatela dentro, ragazzi» [«Copritela: sente freddo» nell’edizione italiana del film. N.d.R.] e lei veniva seppellita viva! Ah!

Ringraziando Richard Norton per la sua simpatia e cortesia, riportiamo la sua filmografia in lingua italiana.

* 1980 - The Octagon (id.), di Eric Karson - DVD CultMedia

* 1981 - Forza: 5 (Force: Five), di Robert Clouse

* 1982 - Vendetta ad Hong Kong (Forced Vengeance), di James Fargo

* 1985 - Bambole e botte (Xia ri fu xing - My Lucky Stars 2), di Sammo Hung - DVD Dall’Angelo Pictures

* 1985 - Guerriero americano (American Ninja), di Sam Firstenberg

* 1986 - Eroi del futuro (Future Hunters), di Cirio H. Santiago

* 1987 - Gli occhi del Drago (Fight to Win), di Leo Fong - DVD Vegas Multimedia

* 1989 - Kickboxing: la spada di Bushido (The Sword of Bushido), di James Wulf Simmonds

* 1989 - Giochi di morte (The Blood of Heroes), di David Webb Peoples

* 1990 - Colpo marziale (China O’Brien), di Robert Clouse

* 1992 - Lady Dragon (id.), di David Worth - DVD Legocart

* 1993 - City Hunter: il film (City Hunter), di Jing Wong - DVD DNC

* 1994 - Colpo perfetto (Direct Hit), di Joseph Merhi e Paul G. Volk

* 1995 - Sotto i colpi dell’aquila 3 (Tough and Deadly), di Steve Cohen

* 1997 - Situazione critica (Strategic Command), di Rick Jacobson

* 1997 - Mr. Nice Guy (id.), di Sammo Hung

* 2000-2001 - Walker Texas Ranger (8 episodi)

* 2002 - Redemption: oltre la legge (Redemption), di Art Camacho

* 2006 - Road House: agente antidroga (Road House 2: Last Call), di Scott Ziehl