La Elliot Edizioni ha recentemente pubblicato un romanzo dello scrittore argentino Juan Damonte, un noir dal titolo Ciao papà (Chau papà).
Questo romanzo fu pubblicato nel 1995 in Messico e proclamato vincitore del premio "Dashiell Hammett" alla Semana Negra di Gijòn.
Ciao papà è considerato uno dei migliori noi di lingua spagnola, rimasto sino a oggi incredibilmente inedito in Italia.
Un romanzo originale nel quale spesso l'autore fa un uso interessante di comunicazioni cifrata che è il "vestre", cioè la permutazione delle sillabe di una parola per renderla incomprensibile a prima vista, ad esempio la busta di cocaina (sobre) diventa breso e i grammi dal "gramos" diventa mogras ecc. e i dialoghi poi sono infarciti di termini in "lunfardo" gergo nato negli ambienti malavitosi dell'epoca. Inoltre il romanzo affronta anche il problema degli anni bui della dittatura argentina, del periodo 1976/83 con il punto di vista di un malavitoso disincantato e cinico, affetto anche da sdoppiamento della personalità.
Juan Damonte argentino (1945-2005), era fratello dello scrittore e drammaturgo Copi (Raul Damonte) e figlio di un importante uomo politico esiliato in Paraguay e poi in Messico dopo l'ascesa al potere di Perón.
Esercitò con discontinuità il mestiere di giornalista e pubblicò in vita questo unico romanzo.
Carlos Tomassini è membro di una famiglia di mafiosi italiani attiva a Buenos Aires negli anni più cupi della dittatura. Esce di galera e festeggia il suo trentesimo compleanno, ma la sua vita è complicata dall'alcol e dalla cocaina, dalla gelosia per la ex moglie che ora se la fa con un altro gangster, dalla polizia che gli sta alle costole e, come se non bastasse, un cugino, ebreo e comunista, viene rapito dagli squadroni della morte. Con l'aiuto della famiglia, Carlos conta di mettere la testa a posto con un'attività legale, anche se finalizzata al riciclaggio di denaro sporco, ma la ricerca del cugino scomparso finirà per assorbire completamente le sue energie, portandolo nel giro di pochi giorni a disseminare di morti la sua strada prima di un rocambolesco quanto sconvolgente epilogo. Il ritmo incalzante della narrazione e il susseguirsi di eventi al cardiopalma offrono un inusuale ritratto della dittatura argentina, filtrata attraverso gli occhi di un malavitoso: gli incontri con lo zio generale, il cugino guerrigliero e un.prete violentatore, la discesa agli inferi fra i cadaveri dei "desaparecidos" le scarne e ciniche allusioni alla realtà sociale e politica, danno un quadro vivido e impressionante di quegli anni bui, nel quale non mancano lampi di humour nero.
Ciao papà di Juan Damonte (Chau papà, 1996)
Traduzione Raul Schenardi, Elliot Edizioni, collana Raggi, pagg. 188, euro 14,50 - ISBN 978-88-6192-107-8
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