Black Out è il primo romanzo di Claudio Gianini, ingegnere ex tecnico della Ferrari, che, dopo aver scritto una serie di manuali tecnici e alcuni racconti, decide di cimentarsi con un giallo.

La storia è quella di Tommaso Santini, ex poliziotto che si guadagna da vivere facendo l’investigatore privato, destinato a diventare cieco per una grave malattia degenerativa agli occhi.

La vita di quest’uomo viene sconvolta dal ritrovamento del cadavere della sua ex fidanzata sgozzata nel suo bagno, durante una notte di black out.

Tommaso è il sospettato principale, ma la sua situazione si complica sempre più, dal momento che una serie di delitti comincia da questo momento a insanguinare Milano: vengono uccise, con le stesse modalità altre quattro donne, che sono state compagne del protagonista.

L’atmosfera del libro è cupa e pessimistica, l’autore propone personaggi lacerati da grossi problemi alle spalle, che li hanno portati a guardare il mondo in maniera negativa. Il tutto è appesantito da una Milano di fine autunno, grigia e piovosa, ambientazione ideale per questa cupa storia.

Purtroppo però il romanzo è debole in molti punti: innanzitutto la trama. Gli eventi si susseguono in maniera vorticosa, ma mancano alcuni elementi fondamentali per un buon thriller. L’indagine innanzitutto è svolta in maniera quasi casuale. Il protagonista indaga sui suoi casi da detective da cui casualmente escono piste che egli segue. E’ vero che i vari elementi vanno alla fine a comporre il quadro finale, ma l’impressione del lettore  è quella della mancanza di una vera e propria trama investigativa.

Un elemento di disturbo è, invece, lo spazio troppo ampio dedicato al sesso e alla sessualità nel libro. Non si tratta di perbenismo o di bigottismo, semplicemente l’uso continuo e costante di scene di sesso pare quasi fine a se stesso e diventa sempre più ossessivo con il proseguire della lettura. Forse potrebbe servire a descrivere la psicologia malata del personaggio, ma l’uso di un linguaggio volgare e spesso ripetitivo è parso eccessivo e poco utile ai fini dello svolgimento della trama. Non si esclude che una scena di sesso e di erotismo scritta bene possa essere di piacevole lettura, ma non è questo il caso.

Sicuramente interessante è invece l’aspetto psicologico trattato. La ricerca nella mente umana, la follia che si fa strada poco a poco, le riflessioni filosofiche sull’alternarsi del bene e del male. Purtroppo però questi temi sono trattati piuttosto superficialmente, in un romanzo che avrebbe potuto invece distenderli e svilupparli maggiormente.

In generale quindi un romanzo che avrebbe potuto sicuramente essere migliore, se avesse sviluppato meglio i suoi punti di forza, evitando di focalizzarsi su un unico tema ossessivo e poco utile ai fini dello sviluppo narrativo.