Richard Fountain è un giovane e promettente studioso, un archeologo, un ex-militare decorato, un uomo con una strada tracciata dinanzi a sé, un uomo destinato al successo. Ma Richard è anche un uomo enigmatico che non parla mai di sé, che ostenta una sicurezza incrollabile, ma che in alcune situazioni lascia intravedere un lato oscuro e segreto della propria indole. Richard si reca in Grecia per una campagna di scavi che dovrà essere il trampolino di lancio definitivo alla sua carriera e da lì in poi c’è qualcosa che non torna: non dà più sue notizie, la polizia greca e quella inglese si mettono sulle sue tracce guidate da crudeli presagi, ma soprattutto alcuni suoi devoti amici si mettono alla sua ricerca, convinti che una volta ritrovato riusciranno a squarciare quel velo di mistero, denso e minaccioso, che ormai da anni avvolge il loro amico.
Questa è la vicenda iniziale di Il morso sul collo di Simon Raven, da pochi giorni, uscito per la collana Nuovi incubi della Gargoyle Books. L’opera di Raven, già edita in Italia negli anni sessanta ed ora ripubblicato quale gemma introvabile per gli appassionati, è un romanzo complesso e affascinante, con diversi piani di lettura. Se da un lato segue gli schemi e le ambientazioni del romanzo di genere, in realtà va ben oltre, divenendo un testo ben più profondo e coinvolgente, il cui vero tema centrale non è più il vampirismo, ma la ricerca della libertà… di una libertà spirituale ed emotiva, profonda e invincibile, che supera qualsiasi costrizione delle convenzioni sociali e che rappresenta il cuore vero, profondo e autentico di ogni uomo.
La scrittura di Raven è lineare e fluida, mai semplice e banale, ma bensì asciutta e vibrante di emozioni, l’ambientazione del classico college inglese della metà del secolo scorso è efficace e suggestiva, i dialoghi sono freschi e veloci, interessanti e mai banali. Le pagine scorrono frenetiche, mentre si legge si ha il desiderio frenetico di capire, di scoprire la verità che si cela dietro il protagonista e forse… dietro ognuno di noi.
Quello di Raven è un libro che non lascia indifferenti, è un libro che porta a riflettere, che pone interrogativi al lettore, che stimola la mente e che lascia una piacevole sensazione di dubbio in ognuno di noi.
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