Ha smesso di piovere, Gilda tira un sospiro, legge l’elenco dei tranquillanti anti-stress che il medico le ha prescritto, Possono aspettare! dice e l’appoggia sul muretto. Il muretto, scrostato ma resistente, non è un separé qualunque tra il tinello e la cucina, per Gilda è la linea orizzontale e incrollabile della mente che serve a stabilire le priorità: Bollette, Ballo Magda:ore 17:00, merendine-Gormiti, farmacia. Anche il tranquillante ha una priorità urgente, ma oggi sul muretto la priorità assoluta ce l’hanno Cappuccetto Rosso e il Lupo, un foglietto striminzito ma dal chiaro titolo. Perché?! "Sì sono intelligenti, però…". "Però cosa?". Le tornano in mente le parole sfiancanti delle maestre, ogni santo pomeriggio, quando va a prelevare Guido e Magda alla scuola dell’infanzia. "Hanno cali di attenzione. La Fiaba di Cappuccetto Rosso non li coinvolge, disturbano gli altri bimbi durante la lettura". Magda e Guido, 4 e 5 anni, ogni giovedì guardano Superquark e hanno capito da un pezzo che i lupi in giro si contano sulla punta delle dita. A loro il lupo non fa paura. Gilda è di buon umore. Il tranquillante lo prende dopo, prima che rincominci a piovere. Guido, faccia paffuta, si affaccia nella stanza: "Voglio un panino con la mortadella!". La mortadella Guido non la può mangiare, è in sovrappeso, il pediatra lo ha messo a dieta. E’ una settimana che chiede lo stesso panino alla stessa ora e lei che dà sempre la medesima risposta, "Ti apro lo yogurth!". Un fulmine attraversa lo sguardo di Guido che si siede imbronciato sul divano e non le rivolgerà la parola fino a cena, ma fuori dalla finestra ora ha fatto capolino il sole. "Bene!", dice Gilda a voce alta sentendosi meglio. "Bene che?". Magda la guarda con aria di sospetto, "Guido s’è arrabbiato e non mi fa giocare con la play". Tira fuori uno dei tuoi sorrisi Gilda, di quelli che calmano i maremoti. "Hai capito che ti ho detto?", prosegue Magda inacidita "che c’hai da ridere?". Gilda getta un’occhiata sul muretto e alla ricetta medica che sembra richiamarla all’attenzione, ma c’è sempre da insegnare qualcosa a tutti…a Magda, a Guido, al medico che anche lui s’è messo a ridere quando gli ha detto che aveva solo bisogno di dormire bene, e pure alle insegnanti dell’asilo. Gilda prende a scrivere su un foglio A4 che domani consegnerà alle maestre.
“PRIORITA’ NR 1. Cappuccetto Rosso e il Lupo!”
- Cappuccetto Rosso il lupo nel bosco se l’era andato a cercare e non gli era parso il vero. Secondo me non si era mai divertita così tanto.
- Le madri vestono i figli tutto di rosso solo a Carnevale, se gli vogliono bene, altrimenti hanno una predilezione per il sangue altrui.
- Che la mamma di Cappuccetto c’aveva da fare, è tutta una balla. Dalla nonna malata c’ha voluto mandare la figlia per togliersela di torno almeno un paio d’ore. In più nel cestino c’ha messo le schiacciatine bisunte che non fanno bene alla salute.
Urla da inquinamento acustico: "Mammaaa!". Gilda si precipita nella sala interrompendo la priorità nr. 1. Tu ce l’hai Gilda una nonna malata dove spedire le due belve che ti ritrovi per casa? No, non ce l’hai, e allora sorridi ancora una volta e continua a scrivere.
- Il cacciatore non era passato per caso, ma stava “dentro il letto” della mamma di Cappuccetto, ecco perché è arrivato in tempo, a fare che poi?
- Ad aprire la pancia del lupo. Povero lupo! L’unico che in tutta ‘sta storia ha avuto la sensibilità di scambiare due chiacchiere con la nonna.
Gilda, la vita è tutta un bluff. Magda non accenna a mollare i capelli di Guido che appena vede la faccia desolata di sua madre decide di infierire: "Voglio la moortadellaaa!".
Il tranquillante…dov’è il tranquillante? Le mani di Gilda tremano. Nero. Fuori dalla finestra ora c’è un nero acquazzonico pronto a scatenarsi e a Gilda fa male la testa, ma continua a scrivere.
“PRIORITA’ NR. 1 BIS. Mai dimenticarsi del tranquillante prima di analizzare una fiaba!”.
- Care Maestre, se io fossi stata il lupo mi sarei mangiata tutti quanti, Cappuccetto Rosso, la nonna, la mamma e il cacciatore, ma non interi, a pezzettini dovevano farmeli risputare!
…se i bambini non tengono l’attenzione provate con: “Madri assassine che salvano i lupi!” di Gilda Gandini.
Bettina Bartalesi nasce a Firenze nel 1968. Oggi è il risultato di uno straordinario mix tra ciò che è sopravvissuto ad un’adolescenza vissuta nel bronx fiorentino, tra case popolari dello sbiadito quartiere Isolotto e una vita sulle colline di Firenze, Impruneta, dove vive da quindici anni.
Colori diversi, di vita e di affetti, che si fondono insieme. Passioni: vivere nel retroscena, pensare e scrivere di personaggi che pensano. Amori: un gatto. Un uomo, due figli colombiani. Stagioni preferite: autunno e inverno. Luoghi preferiti: quelli del cuore e il Bicchiere, tra i boschi della montagna pistoiese, perché pochi sanno dov’è. Autrice di racconti noir, vince con “Pioggia” il Premio Orme Gialle 2006.
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