Il regalo di Berlusconi, sottotitolo Comprare un testimone, vincere i processi e diventare Premier di Peter Gomez e Antonella Mascali, edito da Chiarelettere, racconta l’intera e vera storia del caso Mills in maniera dettagliata e precisa. Per far comprendere appieno la vicenda Mills vengono dapprima presentati i protagonisti e l'ambiente politico di quegli anni, in seguito viene riportata la sentenza di condanna del 17 febbraio 2009 in primo grado di David Mills: «in nome del popolo italiano il Tribunale, visti gli articoli 533, 535 c.p.p., dichiara Mills Mackenzie Donald David colpevole del reato a lui ascritto e lo condanna alla pena di anni 4, mesi 6 di reclusione, oltre al pagamento dell spese processuali. Visto l'articolo 29 c.p. dichiara  Mills Mackenzie Donald David interdetto dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Visti gli articoli 538 e seguenti del c.p.p.condanna Mills Mackenzie Donald David al risarcimento del danno in favore della parte civile costituita, danno che liquida in successivi euro 250.000». Nel resoconto si ricorda che, nel lontano 2001, alla procura di Milano giunse la risposta relativa alla rogatoria sui conti svizzeri di Century One e Universal One, due società offshore delle Isole Vergine Britanniche specializzate nella compravendita di programmi televisivi, film e telefilm; ebbene queste due società (i cui due proprietari sono i figli di Silvio Berlusconi, Marina e Piersilvio) erano utilizzate dal Biscione per accumulare fondi neri mediante il “sistema a creste”, cioè Fininvest non comprava direttamente i film e i programmi televisivi ma ne faceva acquistare i diritti da società offshore tra cui Century One e Universal One, che a loro volta li rivendevano -come una lunga catena di sant'Antonio- ad altre società sempre legate al Biscione a prezzi sempre più alti; quello che costava 10 negli Stati Uniti veniva comprato in Italia magari al doppio o al triplo, si intermediava tra gli Stati Uniti e l’Italia mediante queste società offshore legate in maniera più o meno esplicita a Berlusconi, e poi erano queste società che rivendevano in Italia, ecco svelato il segreto di un Berlusconi che, secondo gli autori, non voleva far sapere che rubava soldi al fisco e alla sua società. Partendo da qui i magistrati si erano resi conto che la società All Iberian fungeva da cassa per tutte queste società offshore non incluse nei bilanci ufficiali della Fininvest e utilizzate per operazioni illegali di ogni tipo quali finanziamenti illeciti ai partiti, controllo occulto delle reti televisive, acquisto di azioni senza dovute presentazioni alla Consob. Da qui la richiesta di rogatoria in dodici paesi e la scoperta nell'aprile 1996 negli uffici londinesi della Edsaco-CMM di carte relative alla contabilità di 30 società del Cavaliere non dichiarate al fisco, il cosiddetto Fininvest Group B gestite da David Mills. Questi, convocato a Milano come persona informata sui fatti sui Bilanci Fininvest, raccontò ai pm che Berlusconi non c'entrava con Century One e Universal One e non rivelò i nomi delle persone fisiche titolari delle varie società offshore del gruppo Fininvest. Il dato curioso è che Mills ricevette negli anni a partire dal 1995, dopo tre incontri faccia a faccia con Berlusconi, prima 10 miliardi di lire poi, nel 2000, 600 mila dollari che lo stesso avvocato Mills motivò così in una lettera al suo commercialista Bob Drennan: «Le persone di B.sapevano bene che il modo in cui avevo reso la mia testimonianza avesse tenuto Mr. B. fuori da un mare di guai. All'incirca alla fine del 1999 mi fu detto che avrei ricevuto dei soldi che avrei dovuto considerare come un prestito a lungo termine o un regalo:600 mila dollari». Un libro da leggere sia perchè di questo processo si sa poco o niente sia perchè espone in maniera dettagliata tutta la vicenda e tutti gli intrighi, i segreti, le omissioni che spesso i media tralasciano di riferire.