È l’estate del 1864 quando nella Francia settentrionale un giovane poeta, che sta rischiando di annegare, viene salvato da un giovane romanziere. Per sdebitarsi, il poeta invita il romanziere nella casa dove, con un suo amico ed ospite, sta raccogliendo gli oggetti più strani, esotici ed inquietanti. Il giovane scrittore osserva basito gli animali esotici e mostruosità da tutto il mondo, ma l’attenzione ricade inesorabilmente su una «main d’écorché», una mano di uno scorticato.

Il giovane poeta è il celebre Algernon Swinburne, mentre il giovane scrittore è Guy de Maupassant, che non metterà mai più piede in quella “casa degli orrori” ma, anni dopo, riuscirà ad appropriarsi della mano scorticata, che terrà sempre nel suo studio e battezzerà “La mano di Shakespeare”.

Quando nel 1875 Maupassant pubblica il suo primo racconto, “La mano dello scorticato”, questo parla proprio di un’inquietante mano che, da macabro trofeo, diventa diabolico strumento di morte.

Già prima dello scrittore francese il tema era stato affrontato da autori come J. Sheridan Le Fanu e Gérard de Nerval, ma Maupassant è il primo a concepire una mano “scorporata”, cioè tagliata via dal corpo, che acquista una propria personalità e che agisce in base ad una propria volontà.

D’altronde niente come una mano può rendere efficacemente una personalità propria: un piede, un orecchio, neanche un occhio potrebbero avere lo stesso effetto se separati dal corpo. «Se la tua mano destra ti fa peccare - ci dice il Vangelo di Matteo (5,30) - tagliala e buttala via»: già questo non è un vero e proprio manifesto dell’indipendenza delle mani?

Dagli autori ottocenteschi, comunque, si è arrivati fino ai nostri giorni con racconti e romanzi che affrontano il tema delle mani sotto vari punti di vista: non potevano quindi mancare anche film che si interessassero dell’argomento.

Eccone una breve panoramica in ordine cronologico.

Orlacs Hände (1924) di Robert Wiene

Il primo, il più grande, il più bello, il più commovente: è tutto “primo” con questo film! È il primo adattamento cinematografico del romanzo “Le mani di Orlac” di Maurice Renard, è il primo film in cui si affronta il tema delle mani con propria personalità... ed è il più bel film sull’argomento! (con tutto che è muto!) Conrad Veidt è protagonista titanico di una storia complessa ma che si basa fondamentalmente sul suo corpo, sulla sua fisicità e sulla potenza energetica delle sue mani.

Dopo un incidente, il pianista Orlac riceve le mani di Vasseur, un assassino. Da quel momento le mani di Orlac sembrano vivere di vita propria e con istinti omicidi. Spunterà anche Vasseur, con tanto di mani artificiali, a chiedere indietro ciò che gli appartiene... o un corrispettivo in denaro! Ma sarà veramente lui?

Orlac e Vasseur in "Orlacs Hände"
Orlac e Vasseur in "Orlacs Hände"

Amore folle (Mad Love, 1935) di Karl Freund

Secondo adattamento del romanzo di Renard, ma stavolta interamente basato sull’attore Peter Lorre, che interpreta il dottore che compie il trapianto al pianista Orlac. Lorre è follemente innamorato della moglie del pianista, tanto da spingersi a giocare con la mente di Orlac.

Un Colin Clive (celebre Frankenstein) ormai malato interpreta bene la nevrosi di Orlac, ma sono tutti secondari, in questo film, dominato dall’inizio alla fine dalla figura di Peter Lorre.

Orlac e Vasseur in "Amore folle"
Orlac e Vasseur in "Amore folle"

La mano del diavolo (La main du diable, 1943) di Maurice Tourneur

Spacciato per adattamento del racconto “La mano stregata” di Gérard de Nerval, il film in realtà si inventa una “mano portafortuna”, che generazioni e generazioni di falliti si passano l’un l’altro: con quella mano, infatti, si ottiene gloria e successo! Ma non va tenuta in un cassetto: va “indossata”! Si rinuncia cioè alla propria mano “vera” e si ottiene quella portafortuna. Il protagonista, pittore fallito, scoprirà a sue spese che è tutt’altro che una fortuna possedere quella mano...

"La mano del diavolo"
"La mano del diavolo"

Il mistero delle cinque dita (The Beast with Five Fingers, 1946) di Robert Florey

Tratto dal bel racconto omonimo di William F. Harvey, il film riprende Peter Lorre e la mano di un pianista, ma stavolta la mano se ne va tranquillamente per la casa ad uccidere gli importuni visitatori. O forse è Peter Lorre che compie i delitti credendo di vedere una mano tagliata?

Nel complesso il film si fa apprezzare solo per la prova d’attore di Lorre e per gli effetti della mano tagliata, che ispireranno l’iconografia del personaggio televisivo di “Mano” del serial “La famiglia Addams”.

Una curiosità: il film si svolge in Italia, e si apre con la classica truffa della vendita di falsi reperti archeologici agli stranieri. Totò, dove sei?

Peter Lorre in "Il mistero delle cinque dita"
Peter Lorre in "Il mistero delle cinque dita"

Le mani dell’altro (Les mains d’Orlac, 1960) di Edmond T. Gréville

Pessimo, orribile, scandaloso, vergognoso terzo adattamento del romanzo di Renard. Stavolta Orlac, per riprendersi dalla notizia di avere le mani di un assassino, se ne va per night club a folleggiare, finendo fra le grinfie del Mago Nerone (Christopher Lee), che ha intenzione di truffarlo. Film confuso ed irritante: in una parola, brutto!

Mel Ferrer in "Le mani dell'altro"
Mel Ferrer in "Le mani dell'altro"

La mano strisciante (The Crawling Hand, 1963) di Herbert L. Strock

Pessimo e delirante filmaccio. Un astronauta perde un braccio che finisce sulla Terra. È però posseduto da una forza aliena, e così se ne va in giro ad uccidere...

"La mano strisciante"
"La mano strisciante"

La famiglia Addams (The Addams Family, 1964)

Celebre telefilm tratto dai personaggi ideati dal fumettista Charles Addams negli anni Trenta, in cui in una famiglia molto unita, sebbene composta da mostri, c’è spazio anche per una mano! Il personaggio di Mano (Thing in originale) è “interpretato” da Ted Cassidy, l’attore che ricopre anche il ruolo del maggiordomo Lurch.

Mano ne "La famiglia Addams"
Mano ne "La famiglia Addams"

Le cinque chiavi del terrore (Dr. Terror’s House of Horrors, 1965) di Freddie Francis

Film ad episodi, in uno dei quali Christopher Lee interpreta uno spietato critico d’arte. Lo screzio con un pittore che lui considera pessimo finisce in tragedia: l’artista perde una mano per colpa del critico, e decide di porre fine ai propri giorni. Il critico si sente in colpa ma se ne farebbe una ragione... se non ci fosse la mano del pittore ad inseguirlo per pareggiare i conti!

Christopher Lee ne "Le cinque chiavi del terrore"
Christopher Lee ne "Le cinque chiavi del terrore"

La maledizione (... And Now the Screaming Starts!, 1973) di Roy Ward Baker

Tratto dal racconto “Fengriffen” di David Case, il film affronta il classico tema della maledizione con lo stile sottile e le immagini ricche della Hammer/Amicus. Sulla famiglia Fengriffen pende una maledizione a causa del comportamento sconsiderato del nonno malvagio: da allora la vita è decisamente lugubre nella casa! Apparizioni terribili ed una mano tronca infestano l’abitazione: neanche il provvidenziale intervento di Peter Cushing salverà la povera sposina novella protagonista, in un finale agghiacciante!

"La maledizione"
"La maledizione"

Bem, il mostro umano (1968)

Cartone animato nipponico che racconta le avventure di una famiglia “atipica” (composta cioè da mostri orribili mascherati da umani). Nel secondo episodio, “La mano strisciante”, una mamma che sta organizzando l’omicidio del proprio figlio viene inseguita da una mano diabolica: in realtà è la mamma di Bem che usa quel trucco per spaventare a morte la donna e distoglierla dall’insano proposito.

"Bem, il mostro umano"
"Bem, il mostro umano"

La mano (The Hand, 1981) di Oliver Stone

Un fumettista di nome John Lansdale (no, non “quel” Lansdale! ^_^) perde la mano in un incidente. Inizia una discesa all’inferno che gli farà perdere tutto ciò che ha nella vita. Per fortuna a raddrizzare alcuni torti interverrà la sua mano, dotata di vita propria... ma sarà proprio la mano ad uccidere?

Oliver Stone riporta sullo schermo, riga per riga, il romanzo omonimo di Marc Brandell, aggiungendo solo più scene con la mano protagonista.

Michael Caine ne "La mano"
Michael Caine ne "La mano"

La Casa 2 (Evil Dead 2, 1987) di Sam Raimi

Culto senza tempo, è un film assurdo che si basa esclusivamente su due fattori: la genialità visiva di Raimi e la bravura istrionica e fisica di Bruce Campbell. Uno spirito maligno, evocato con il Necronomicon, si impossessa della mano di Ash, e lui dovrà tagliarla via... solo che questa diverrà parecchio dispettosa!

Bruce Campbell in "La Casa 2"
Bruce Campbell in "La Casa 2"

Waxwork - Illusione infernale (Waxwork, 1988) di Anthony Hickox

Film fantasioso che gioca sugli stereotipi cinematografici. Fra i mostri e le creature che prendono vita in un particolarissimo Museo delle Cere, c’è anche una mano: sarà l’unica superstite del fuoco purificatore finale...

"Waxwork"
"Waxwork"

Waxwork 2 - Scomparsi nel tempo (Waxwork II - Lost in Time, 1992) di Anthony Hickox

No, la mano non è morta alla fine del primo film, e la ritroviamo viva e vegeta in questo sequel: darà parecchio filo da torcere nella prima, roboante e divertente scena del film!

"Waxwork II"
"Waxwork II"

La famiglia Addams (The Addams Family, 1991) di Barry Sonnenfeld

Unico caso in cui una mano tagliata acquista valenza positiva, quasi “tenera”. Thing (o “Mano” in italiano) è un personaggio sbarazzino di questo film (e del seguito) tratto da una fortunata serie televisiva, tratta a sua volta da una fortunata serie di strisce a fumetti.

Mano ne "La famiglia Addams"
Mano ne "La famiglia Addams"

Giovani diavoli (Idle Hands, 1999) di Rodman Flender

Divertente commedia horror che parte dai dettami delle commedie giovanilistiche statunitensi per poi trasformarsi in un Grand Guignol d’effettacci e smembramenti. Anton è un giovane che (per non meglio specificati motivi) ha una mano posseduta da un demone, la quale uccide senza che lui possa farci nulla. Un suo amico gli fa sapere che «Le mani oziose sono terreno fertile per il diavolo», così decide di tenerle occupate in vari modi, ma senza successo: l’unica soluzione è un... taglio netto! Ma tagliare via la mano sarà peggio, perché questa riuscirà a portare scompiglio nella comunità di giovani della città. Si dovrà provare un particolarissimo rito di magia nera per sconfiggere il demone...

Anton Tobias in "Giovani diavoli"
Anton Tobias in "Giovani diavoli"

Splinter (2008) di Toby Wilkins

Gustosissimo horror che fonde insieme temi da zombie movie a quelli da film d’assedio, passando anche per il genere delle mani striscianti. Un virus alieno (o quello che è, visto che non viene specificato!) si nutre di corpi e li rende simili a zombie mentre va in cerca di cibo. Non ha bisogno del corpo completo, e così, per entrare nel benzinaio dove sono assediati i protagonisti, può anche staccarsi una mano!

"Splinter"
"Splinter"