Marilù Oliva intervista Luigi Spagnol autore del romanzo La signora della notte (Edizioni Piemme) e sceneggiatore di cinema e teatro (si ricordano serie televisive come Carabinieri e Linda e il brigadiere). L'intervista integrale in rubriche/8775

Partiamo subito con una domanda tecnica. Lei è autore di cinema e teatro nonché sceneggiatore televisivo (ha firmato serie come “Carabinieri”, “Linda e il brigadiere”, “Il bello delle donne”, “Caterina e le sue figlie”). Come è stato il passaggio dalle precedenti forme di scrittura a quella romanzesca?

Naturale. La narrativa offre indubbiamente una maggiore libertà rispetto alle fiction televisive. Nelle fiction televisive lo sceneggiatore propone ma chi decide sono le Reti, i produttori, gli editor delle Reti e dei produttori, qualche volta i registi. Nel cinema lo sceneggiatore può osare qualcosa di più. L’autore teatrale fa ciò che vuole. Tecnicamente, rispetto alle altre forme di scrittura, quella letteraria (ma anche quella teatrale) richiede una maggiore attenzione. Un buon romanzo non è mai tale per l’efficacia dell’intreccio, o solo per quello, è sempre la qualità del linguaggio, insieme al tono e alla forza dei personaggi, a fare davvero le differenza.

 

Perché la scelta del Thriller?

Il thriller consente dei meccanismi narrativi collaudati e un ampio uso di ingredienti graditi al grande pubblico dei lettori: tensione, ritmo, intrighi, colpi di scena. Chi sa padroneggiarli ha un’arma in più per raccontare, sviluppando bene il plot, anche altro. Il “genere”  può essere un eccellente strumento per introdurre nella storia temi sociali, politici, civili. Ma il grande romanzo di genere vive soprattutto della grandezza dei suoi personaggi.

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