Su RAI TRE alle 21.10 circa da venerdì 2 ottobre andranno in onda le nuove 6 puntate di Blu Notte – Misteri Italia.
Il programma, giunto alla sua decima edizione, prosegue il suo percorso di approfondimento e ricostruzione di alcune delle più controverse vicende della storia italiana.
Una storia che forse più di altre si presta a essere indagata e raccontata come fosse un romanzo, dove grandi eventi e vicende umane si intrecciano in una narrazione avvincente.
Carlo Lucarelli ci racconterà come la loggia massonica P2 ha gettato un’ombra oscura sulla storia dell’Italia del secondo dopoguerra.
Tramite i collaboratori di giustizia entrerà dentro Cosa Nostra con le testimonianze esclusive dei più importanti “pentiti” di mafia, da Gaspare Mutolo a Francesco Campanella.
Ricostruirà la dolorosa vicenda di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i due giornalisti del Tg3 Rai uccisi in un agguato, nel marzo del 1994 a Mogadiscio, mentre stavano indagando su un traffico di rifiuti tossici e di armi. Dopo 15 anni sul duplice delitto non è stata ancora scoperta la completa verità.
I traffici illeciti sui rifiuti sono al centro della puntata “Navi a perdere”, dedicata alle carrette del mare, riempite di scorie – anche radioattive – e scomparse misteriosamente. Navi fantasma affondate negli abissi marini con il loro carico di merci inquietanti.
I crimini ambientali tornano protagonisti ancora nella puntata su il Clan dei Casalesi che sullo smaltimento illegale dei rifiuti - e sul conseguente avvelenamento del territorio campano – ha fatto la sua fortuna imprenditoriale.
I depistaggi sono il leitmotiv della puntata “Sicilia nera”, un approfondimento di tre casi nella Sicilia anni ’70: la vicenda di Peppino Impastato, il giovane politico e conduttore radiofonico ucciso nel 1978, su ordine di Tano Badalamenti in Sicilia, per la sua contro-informazione sulla mafia; la morte del giornalista ragusano Giovanni Spampinato e la strage della casermetta di Alcamo Marina, in provincia di Trapani, dove persero la vita due carabinieri.
2 ottobre 2009: “L’ombra oscura della P2”
9 ottobre 2009: “Navi a perdere – Il mare dei veleni”
16 ottobre 2009: “Dentro Cosa Nostra – La storia dei ‘pentiti’ di mafia”
23 ottobre 2009: “Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”
30 ottobre 2009: “Il clan dei Casalesi – Soldi, silenzio e sangue”
6 novembre 2009: “Sicilia nera - Dall’omicidio di Peppino Impastato alla strage della Caserma di Alcamo Marina”
"Dopo tanti anni passati a raccontare quegli episodi della metà oscura della storia recente del nostro paese che chiamiamo “misteri italiani”, ci siamo accorti che stavamo disegnando un grande mosaico.
La nascita e lo sviluppo delle grandi famiglie della criminalità organizzata (la ‘ndragheta, cosa nostra, la camorra), le varie fasi del terrorismo e della violenza politica, gli intrecci tra malapolitica e finanza criminale, i singoli delitti eccellenti: tutte tessere di un grande disegno che senza avere necessariamente una logica comune (un grande vecchio) e senza forzature dietrologiche contribuiscono a raccontare quello che eravamo e quello che siamo ancora.
Quest’anno ci siamo dedicati ad alcune delle tessere che ancora mancano a quel grande mosaico, come la storia della P2 o quella della mafia dei casalesi, o le voci interne a Cosa Nostra espresse dai collaboratori di giustizia (la mafia che parla).
A queste abbiamo aggiunto altri episodi che anche se sembravano fuori dai due filoni principali delle nostre storia (mafia, terrorismo, politica criminale) con quelli avevano tantissimo a che fare, come le cosiddette “navi a perdere”, il traffico di rifiuti tossici e radioattivi sia a livello nazionale che internazionale, la morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Personalmente da questo studio ho capito due cose.
La prima: anche se non esiste un grande vecchio o un grande complotto esiste comunque nella nostra storia e nella nostra società un “humus criminale”, “ambientale” addirittura, che fa in modo che tanti elementi ricorrano in un insieme di interessi comuni: imprenditori senza scrupoli, istituzioni infedeli, criminalità organizzata, politici corrotti. Un “sistema Italia” –la sua metà oscura, naturalmente- che da tempo si sostiene, si alimenta, si copre e si potegge “istintivamente”. E si rinnova.
La seconda: abbiamo ancora tante, ma tante altre tessere da raccontare per completare il mosaico."
Carlo Lucarelli
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