Il nome di Giancarlo De Cataldo è una garanzia. Conosciuto dal grande pubblico per il successo di Romanzo Criminale, l'autore è ormai una presenza costante nelle librerie, seguito da un numero sempre più affezionato di lettori.
Infatti, se fino a qualche anno fa De Cataldo era "solo" un Giudice di Corte D'Assise, ora è un autore affermato, che spazia tra storie, suggestioni e generi con una certa disinvoltura e senza tradire mai le aspettative.
E' il caso di Il padre e lo straniero, suo ultimo romanzo, edito alcuni mesi fa da e/o. Una storia dai toni completamente nuovi, che si allontana dalle tinte scure di altri romanzi e che racconta il dramma di un papà, costretto a convivere con il gravissimo handicap del figlio.
Un romanzo di disperazione e amicizia, di dura quotidianità e di speranza.
Giudo è un uomo qualunque, impiegato al Ministero di Grazie e Giustizia.
Walid non è un uomo qualunque, misterioso ricco mediorientale.
I due sono accumunati dal fatto di essere padri di due bambini gravemente malati e tra loro nasce un'amicizia profonda e istintiva, tanto vera quanto rara.
Ma chi è veramente Walid? Perchè scompare nel nulla da un giorno all'altro, lasciando Giudo nella disperazione? E come può un uomo qualunque sapere quel è la cosa giusta da fare?
Un romanzo rapido e forte, denso e tagliente, che appassiona e invita a riflettere su problemi che potrebbero far parte del quotidiano di chiunque.
Un romanzo vivo, che accosta con maestria pagine di infinita dolcezza a pagine dense d'azione, sparatorie e rapimenti.
Uno stile asciutto e agile, concreto e vero, che si adatta alle vicissitudini del protagonista, che cerca di tenere insieme i cocci di una vita che va in pezzi.
Un viaggio nel dolore, alla ricerca di una speranza, che, forse, anche nei casi più disperati, è sempre l'ultima a morire.
Per i lettori, invece, la certezza di un autore che, pur rinnovandosi sempre, resta fedele a se stesso e al suo pubblico.
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