"La rubrica L’altro noir si propone di informare criticamente il lettore italiano su quelle produzione nazionali poliziesche e affini che molto spesso vengono trascurate dai grandi organi di informazione, tutti centrati sui volumi provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna e, in misura minore, Francia."
Henning Mankell, Il cinese, Venezia, Marsilio, 2009, “Farfalle – I gialli” (ed. orig.: Kinesen, 2008)
C’era una volta (ma neppure tanto tempo fa…) la nouvelle vague del noir scandinavo.
Lettori abituati da decenni alle gesta di cerebrali detective britannici – incerti tra una tazza di tè e una soluzione di cocaina al 7% in vena per stimolare le cellule grigie – o di adrenalinici investigatori d’Oltreoceano – sopravvissuti per puro caso all’ultimo pestaggio e alle atrocità dell’ennesimo serial killer – avevano scoperto via via le gioie del noir provinciale – brumoso o mediterraneo – di casa nostra, l’impegno politico di quello catalano e, finalmente, l’acuta analisi sociale di quello nordico.
Mankell, coi nove volumi del ciclo di Kurt Wallander e con un paio di spin off, aveva infatti sfondato non soltanto in patria, ma in Europa e anche da noi grazie all’intuizione della Marsilio che aveva avuto il coraggio di proporlo al pubblico italiano; e, dopo di lui, un diluvio di noir scandinavi, di livello peraltro assai diverso, si era abbattuto sulle nostre librerie.
Da allora però è trascorso all’incirca un decennio, Mankell si è stancato del suo problematico eroe e intanto lo tsunami Stieg Larsson ha sconvolto strategie editoriali e orizzonti d’attesa dei lettori: e così fa un po’ tenerezza in questi giorni la fascetta editoriale che riveste l’ultimo thriller di Mankell, Il cinese, nella quale si celebra il superamento delle 50.000 copie vendute, risultato che pure in Italia è un gran successo; ma, sugli stessi scaffali, il già citato Larsson sbandiera prestazioni dieci volte più consistenti.
Come mai questa così marcata differenza tra i due autori? Perché i lettori non premiano con lo stesso entusiasmo il decano del noir svedese?
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