Edito da Fernandel per la collana Illustorie, Factory - Libro secondo, disegnato da Michele Petrucci e sceneggiato da Gianluca Morozzi fa ripiombare il lettore nelle atmosfere pulp-surreali già incontrate nel Libro primo. Parte dei personaggi è ancora lì, reclusa della fabbrica abbandonata, in balìa del non-senso di una situazione senza motivo e senza speranza. Ma compare anche un nuovo personaggio, l’artista concettuale Dorian D., che passa dalle stelle del palcoscenico alle stalle meschine della nuova prigione, mentre il male è in agguato sotto le sembianze della Donna col martello, dell’Uomo cane e di altri reietti personaggi.
Ciao Gianluca. Se ricordi, durante l’ultima fiera del libro di Torino ti avevo fatto una video intervista in cui ti rivolgevo una domanda che ora vorrei riproporti: i protagonisti di Factory sono personaggi finiti in una fabbrica abbandonata non si sa come né perché. É un po’ la metafora della vita?
Io in realtà non sono un fan esagerato delle metafore... una storia, per me, è una storia. Però la tentazione in questo caso è forte... gente scaraventata in una realtà assurda da una mano misteriosa, come un dio che li ha scagliati sulla terra e poi si è dimenticato di loro, non manifestandosi in alcun modo e lasciandoli soli ad affrontare ciò che trovano in quel nuovo habitat...
L'intervista integrale in rubriche/8594
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