Salvo Riccobono, ispettore superiore della polizia, col nome in codice Tex, ha sfiorato la morte. E' scampato ad un agguato davanti casa sua, in campagna, di sera. Non aveva voluto la scorta ma per sua fortuna c'era chi vegliava su di lui. Ferito nel corpo ma soprattutto nell'anima. La paura ormai è entrata nella sua vita. E' irrequieto, ha subito un trauma pesante. In convalescenza segue l'amico Mario, medico, che si sta recando a prendere servizio sull'isola Lipanusa ("Poche case. Pochissime. E tutte colorate. Proprio tutte").
Inizia male la vita sull'isola, poche ore dopo essere stato picchiato da Salvo, un tale Toni, che già sulla nave stava antipatico all'ispettore, viene ritrovato morto a casa sua. "Incidente domestico" concludono i carabinieri del posto. Ma non per Salvo che vede, registra, riflette e prende in mano l'inchiesta che non potrebbe essere sua. Sono poche le persone sull'isola e poche quelle che avrebbero avuto motivo di uccidere Toni. Vengono fuori segreti e sofferenze.
Isola Nera, primo romanzo del Commissario Di Cara, è un autentico noir. La storia va oltre l'inchiesta, oltre l'aspetto poliziesco del caso. Col suo stile chiaro, con le sue "accelerazioni", l'autore ci propone un viaggio nelle anime. Quella di Riccobono, con la sua nuova fragilità, i suoi dubbi, le sue certezze rimaste. Quelle degli isolani, zeppe di segreti, di cose non dette. Un libro che commuove. Isola Nera, appena chiuso, lascia il segno.
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