Tra le novità in libreria per questo fine mese di settembre non si può non segnalare l’uscita per la casa editrice Piemme dell’ultimo romanzo di Dennis Lehane The Given Day, pubblicato oltreoceano lo scorso autunno, e pronto adesso per il mercato italiano con il titolo Quello era l’anno.
Di origini irlandesi, nato e cresciuto in Massachusetts, Lehane vive e lavora tra Boston e il Golfo della Florida. Già autore di sette romanzi, tutti pubblicati in Italia da Piemme, con The Given Day ci racconta la storia di un nero, Luther Laurence (che viene dall'Oklahoma, cuore dell'America razzista, ed è in fuga colpevole dell’omicidio di un uomo.) e di Danny Coughlin bianco, di origini irlandesi, figlio di un capitano di polizia di Boston. Ed è proprio a Boston che si incontrano, nella città che, nel 1918, è un crocevia di idee e nazionalità diverse. Anarchici italiani, rivoluzionari russi, immigranti a caccia di lavoro, mafiosi ante litte-ram in lotta per la supremazia nel crimine organizzato. Un contesto carico di fermenti, che esploderanno in una serie di attentati e nel primo sciopero nazionale delle forze di polizia. La loro insolita amicizia, avversata dalla famiglia di Danny e da molti dei compagni di lavoro del padre, sarà la forza che riuscirà a salvarli dall'incombere degli eventi. Sullo sfondo, il grande baseball americano, l'infuriare della pandemia di influenza spagnola, l'avvento del proibizionismo. Come nello stile di Lehane ci dovremmo trovare di fronte a un romanzo capace di catturare l'inquietudine politica e sociale di una nazione colta in un momento cruciale della sua crescita, dilaniata tra passato e presente, dove tutti sembrano impegnati in una lotta senza quartiere per la sopravvivenza e il potere. Il tutto reso ancora più crudo da una caratterizzazione psicologica dei personaggi come già Lehane ha abituato il lettore con i suoi romanzi precedenti.
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