Ho un buon rapporto con il cibo: mi piace mangiare, sono curiosa e adoro assaggiare nuovi piatti e sapori ma quando sono al ristorante tendo a essere un’abitudinaria. Adoro la pizza, è decisamente il mio piatto preferito, e la mangio sempre con le mani. Mi piace cucinare e so fare di tutto tranne i dolci anche perché preferisco il salato. Ma quando mia madre fa la torta al limone la divoro. Non seguo diete particolari. Se mi viene voglia di qualcosa me lo procuro come una cacciatrice. Per quindici anni ho evitato di andare nei ristoranti e nelle pizzerie per un fioretto e non ho mai trasgredito.
Ho sempre pensato più alla mia anima che al mio corpo. Piuttosto che spendere soldi in prodotti di bellezza compravo libri; fino all’anno scorso non ho mai usato una crema per il viso o cose simili.
La mia più grande paura sin da piccina era che una bambola, che vedevo un po’ come una bambina senza l’anima, potesse rubare la mia anima. Le fissavo per controllarne i movimenti. Non si è mai tradita, è rimasta sempre immobile. Ho vinto questa paura collezionando bambole. Ne ho di spaventose, ma anche di ammalianti. L’ultima me l’hanno regalata gli organizzatori di Molise in giallo, il premio letterario di cui ho l’onore di essere presidente della giuria.
Vivo in provincia e non faccio sport particolari. In paese non mi muovo mai in auto. A piedi o in bicicletta, anche quando piove, rigorosamente senza ombrello. Mi piace scegliere un luogo importante in ogni posto in cui vado. Ho bisogno di avere sempre una tana, un piccolo spazio segreto. Allo stesso modo aggiungo un tocco personale anche se resto una sola notte in hotel. Una bottiglia di birra con un fiore secco o una barchetta di carta. Faccio barchette di carta con tutto quello che trovo, dai tovaglioli ai biglietti del tram.
Da qualche anno scrivo con un computer portatile. Il mio adorato vecchio Pc che ogni tanto si spegne e mi fa i dispetti. Mi piacerebbe avere un Mac ma mi sembrerebbe di tradirlo. Scrivo sempre, scrivo appena posso. Rispetto la scrittura e la considero sacra.
Adoro le mie due nonne. Dei miei due nonni che non ci sono più mantengo i ricordi: mio nonno e il suo fischiettio per dirmi che stava arrivando. Quando mi prendeva in braccio da piccola e si faceva rubare il cappello. O ancora mio nonno che quando volevo la casa delle Barbie me l’ha fatta a mano, di legno; la conservo ancora oggi ma anziché di bambole è piena di piante grasse. Mia nonna materna e i suoi maglioni lana, mia nonna paterna e le sue storie che facevano paura.
Se mi appoggio dormo. Sogno sempre. Sogni veri che a volte confondo con la realtà.
Scrivo da sempre ma non l’ho mai detto a nessuno. In seconda media ero timidissima, magra come un’acciuga. Ho partecipato a un concorso letterario provinciale con un tema e sono arrivata seconda. Il giorno della premiazione gli altri vincitori e il pubblico erano tutti del paese così quando sono salita sul palco mi hanno accolta a fischi.
Se penso all’erotismo penso a un gioco. Per me il gioco è la parte fondamentale dell’erotismo. Gioco mentale, di sguardi, di tocco. La fantasia è erotismo. Scrivere è erotismo, leggere è erotismo.
Ho tanti passatempi ma il tempo è troppo poco per tutti. Mi diverto con poco. Non ho la televisione, adoro il cinema. Mi piace scattare foto e guardare gli album fotografici altrui. Camminare a passo spedito mi aiuta a pensare. Sono una lettrice forte e in certi libri mi sembra di viverci dentro. Realizzo gioielli artigianali e quando tengo a una persona gliene regalo uno. Adoro il vino. Non mi separo mai dalla fiaschetta di nocino artigianale, la tengo in borsetta. Naturalmente si tratta di quello fatto dalla sottoscritta con 48 noci, la notte del 23 giugno. Dicono che sia curativo. Per me aiuta a vincere l’ansia da presentazione.
Sì, a volte vorrei essere invisibile.
Barbara Baraldi con il racconto Una storia da rubare ha vinto il XXXIII Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Ha pubblicato con Perdisa le due novelle La collezionista di sogni infranti (2007) e La casa di Amelia (2009). Nella collana Il Giallo Mondadori presenta è uscito il suo romanzo La Bambola dagli occhi di Cristallo.
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