“Roghi nel deserto, un letale virus in espansione esponenziale, jihadisti fanatici in feroce guerriglia, bambini-soldato drogati e impregnati di demenza vudù. Welcome to Nigeria: nono cerchio dell’inferno. Per Chance Renard, il Professionista, un’ennesima missione, forse terminale. Al suo fianco, un commando anch’esso uscito da una bolgia: Antonia Lake, la superkiller della famigerata organizzazione 666; Raven, l’uomo che conosce la morte; Boris Spalko, guerriero-profeta di un misterioso ordine nordeuropeo. Ognuno di loro con una subdola “hidden agenda”. Dalle nevi opache di Tallin alle strade viscide di Bangkok, passando per i vicoli infidi di Caserta, troppe tracce di sangue convergono verso la meta finale: la città perduta del leggendario predone Cobra Verde, il luogo senza ritorno.”

Con questa quarta di copertina, la collana Segretissimo promuove Campi di morte, il nuovo romanzo del Professionista, protagonista dell’omonima serie iniziata nel 1995, firmata da Stephen Gunn (pseudonimo di Stefano Di Marino).

E proprio a Di Marino abbiamo fatto qualche domanda su questo suo inedito...

Chance Renard torna sulle pagine di Segretissimo dopo Beirut gangwar, che uscì esattamente un anno fa. Nel frattempo sono successe diverse cose...

È vero. Mi sembra giusto riallacciare il filo della continuità. Beirut Gangwar era il seguito di Colori di Guerra e si svolgeva senza soluzione di continuità. Invece ci sono stati due racconti Rififi a Pigalle(pubblicato in coda a Beirut Gangwar) che spiegava la ragione del trasferimento definitivo del Professionista a Milano e dava inizio a un miniciclo di vendetta personale che si ritrovava poi nel racconto Contratto veneziano pubblicato la scorsa estate sull’antologia Legion curata da Fabio Novel e che sanciva il primo incontro tra Antonia Lake e il Professionista.

Antonia Lake è un personaggio che viene da un’altra tua serie (Vlad, firmata con lo pseudonimo Xavier LeNormand). E’ passato al Professionista attraverso un altro episodio di raccordo...

Sì esattamente, Vladivostok Hit, che si svolge contemporaneamente a Beirut  Gangwar e precede Contratto veneziano. Vladivostok è stato pubblicato come un “one shot” a febbraio e ha confermato il gradimento del personaggio.

Ci vuoi spiegare perché costituisce un  episodio importante nella continuità della serie?

Prima di tutto l’ultimo Vlad (Tempesta sulla città dei morti) terminava un po’ bruscamente con la scomparsa di Antonia e il suo recupero di questo gruppo criminale che in qualche modo ha una componente esoterica, il 666. Ne sentivamo parlare in Contratto veneziano ma mi sembrava giusto vedere Antonia in azione quando ancora lavorava per il 666. Dopo Contratto veneziano anche lei è diventata un bersaglio per questo gruppo criminale fuori da ogni classificazione.

E in Campi di Morte lo ritroviamo?

La nuova avventura del Prof è lunga e articolata in una parte di spionaggio puro che si svolge tra Tallinn, Vienna, Caserta e Bangkok, e una sezione in stile combat. C’è però una componente esoterica, che non sborda mai nel fantastico puro perché la serie è improntata a criteri realistici ma ci sono diversi elementi che richiamano... qualcosa d’altro. Per esempio il clou della vicenda è la città perduta del  bandito Cobra verde, una delle città magiche che ogni tanto mi piace evocare e che sembra attirare tutti i protagonisti verso un unico gorgo.

Ho dato una scorsa alla lista dei protagonisti: la squadra mi sembra ben nutrita...

Campi di morte è una missione suicida, particolarmente violenta e dura. Mi è sempre piaciuta la formula di “Inglorious bastards”, al di là del richiamo al film di Tarantino che esce in questi giorni. Quando ho scritto il libro, più di un anno fa, non ci pensavo, ma è una storia con diversi rimandi a storie di questo tipo.  Dal film di Castellari (Quel maledetto treno blindato che si chiamava proprio Inglorious  bastards) a I 4 dell’oca selvaggia e L’ultima Alba sino ai classici di McLean. È uno schema che già altre volte ho impiegato con successo, basti pensare a Pista cieca e a L’ombra del corvo. L’idea è di mettere insieme una serie di personaggi pericolosissimi che si odiano ma che sono costretti a lottare contro un nemico comune.

Qualche anticipazione su questa squadra di bastardi senza gloria?

Appunto si incontrano Chance e Antonia che si ritrovano seguendo un iniziale percorso differente. Chance ha con sé i suoi fedelissimi, ma solo i più duri. La sua squadra milanese è stata duramente provata a Beirut quindi alcuni elementi sono esclusi. Con lui porta Gregor, Pietro, Yao e Sylviette che sono tutti comprimari noti ai lettori. Oltre a loro ci sono però anche Boris Spalko e Raven, il killer esoterico che i miei lettori già conoscono da L’ombra del corvo e Sole di fuoco.C’è un filo rosso che lega tutte queste storie ed è proprio il 666. Quanto a Spalko è una novità assoluta che vi lascio il gusto di scoprire.

Per chiudere. Nel frattempo, sempre con Chance Renard, c’è stato Pietrafredda, pubblicato da Perdisa.

Pietrafredda si svolge in realtà subito dopo Campi di  morte e chiude la trilogia della vendetta iniziata con Rififi a Pigalle e proseguita con Contratto veneziano. Anche se può sembrare leggermente diverso Chance è Pietrafredda, più che mai. L’evoluzione del personaggio che lo porta quasi a sdoppiarsi in due filoni uno più classico l’altro più nero criminale non è una contraddizione. È un segno di vitalità della serie che per i suoi quindici anni prepara grandi emozioni.

Concludiamo la notizia con due segnalazioni.

La prima: in appendice al romanzo di Stephen Gunn, la rubrica I racconti di Segretissimo propone Monologo per tipa trendy, di Piernicola Silvis.

La seconda: un book trailer promozionale di Campi di morte è visionabile sul blog ufficiale di Segretissimo, all’indirizzo:

http://blog.librimondadori.it/blogs/segretissimo/2009/09/01/campi-di-morte-torna-il-professionista/

Stephen GunnCampi di morte. Segretissimo, Mondadori. In edicola, settembre 2009. Euro 4,20.