È il più famoso, discusso, studiato e controverso degli pseudobiblia: da quando apparve dalla penna di Lovecraft, il Necronomicon non ha mai smesso di far discutere. Si è detto di tutto su questo testo, e tutto si continuerà a dire, ma forse la parte su cui meno si pone l’accento è quella più stuzzicante: è il grande gioco degli pseudobiblia.
Per Thriller Magazine ne parla Lucius Etruscus nella sua rubrica Pseudobiblia.
«Il signor Merritt era impallidito quando, dopo aver estratto un bel volume con una vistosa stampigliatura che lo proclamava per il “Qanoon-e-Islam”, aveva scoperto che si trattava in realtà del proibito “Necronomicon” dell’arabo pazzo Abdul Alhazred, di cui anni prima aveva sentito sussurrare cose mostruose in relazione a un culto sconosciuto che veniva praticato nel piccolo villaggio di pescatori di Kingsport, nella Provincia di Massachusetts-Bay». Con queste parole, tratte da “Il caso di Charles Dexter Ward” (1927), lo scrittore statunitense Howard Phillips Lovecraft introduceva una fra le sue creature letterarie più apprezzate: il “Necronomicon”, senz’altro il più famoso degli pseudobiblia.
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