Quarta di copertina
Sbirri corrotti, traditori della Repubblica, politici con le mani sporche di sangue, spacciatori irlandesi in affari con Cosa Nostra, teppisti pronti a tutto. Tra il 1954 e il 1972 tengono in pugno il belpaese. Senza di loro la storia italiana sarebbe stata tutta un'altra storia. Da Milano a Roma, da Cuba a New York, un viaggio nero e amaro alle radici di un'Italia senza eroi ma piena di carnefici.
La storia di un paese dilaniato dalle stragi, fatto a pezzi dalle faide di partito, cresciuto nel sangue.
Un'Italia che ha perso il ricordo dell'onore e dell'innocenza, dove le ideologie sono sepolte e l'unico potere è quello del crimine. In mezzo a tutto questo si muove Andrea Sterling, personificazione del male, cuore di tenebra dei delitti più efferati e oscuri.
"Attenzione. Siamo di fronte a un libro importante e a un esordio strepitoso. Non perdetevi questo romanzo." (Valerio Evangelisti)
Recensione
Per lo speciale estivo Mondadori Segretissimo ripropone un testo già edito ma rimasto fuori dal grande giro. Confine di Stato è l'esordio di Simone Sarasso e come biglietto da visita è davvero notevole. Il punto di partenza sono cinquant'anni di misteri e trame deviate del nostro paese, un tessuto marcio di intrighi e connivenze che supera qualsiasi opera di finzione. Lo stile di scrittura è un mix di influenze di pregio, da Giuseppe Genna a Elmore Leonard, il ritmo narrativo ricorda il ticchettio frenetico di una Olivetti Lettera 22. I personaggi principali sono del tutto borderline, disegnati con il tratto brusco e spigoloso dei fumetti di Chester Gould. Come specifica lo stesso autore nelle note di fine testo ci sono numerosi omaggi, inside jokes riferiti a grandi della narrazione moderna come Neil Gaiman o a persone che hanno collaborato con Sarasso nella stesura.
Cosa non va.
Per chi non conosce la storia recente del nostro paese, penso all'utenza più giovane o comunque più a digiuno delle cronache nere nazionali, il romanzo non è del tutto fruibile. Riconoscere i personaggi a cui è stato cambiato il nome o le circostanze legate a gravi fatti di cronaca permette di immergersi appieno nella trama e di conseguenza di collocare opportunamente tutti i fatti e i personaggi. Ci sono inoltre delle discontinuità, discrepanze nello scrivere e nel fluire delle vicende che a tratti possono disorientare.
Cosa va.
Questo è un romanzo ambizioso. Finalmente! Sarasso ha avuto il coraggio di affrontare molte delle ombre che tuttora affliggono il nostro paese e lo ha fatto con piglio da veterano. Se a questo aggiungiamo una buona padronanza degli strumenti narrativi e il tentativo di trovare una propria via espressiva in termini di stile e linguaggio ecco che ci ritroviamo con un volume difficile da ignorare e di buon spessore narrativo.
In definitiva un esordio di ottima fattura, non sarà semplice per l'autore mantenere questo livello.
Consigliato per la lettura e anche per la riflessione, può essere un buon spunto per riflettere sulla storia italiana dal dopoguerra a oggi.
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