Già per entrarci ci vuole fegato. E anche un po’ di fortuna. Essere stati assaliti per le vie di Hong Kong da una banda di sicari delle Triadi, essere stati a bordo di un sottomarino nucleare che stava affondando, o almeno avere affrontato un commando di rivoluzionari sudamericani nel mezzo di una giungla guatemalteca. Altrimenti zitti e a casa. Anzi a nanna che è meglio.
Ci sono entrato lo stesso che a me nemmeno faceva paura la prof. di matematica quando dava tre a tutto spiano e nemmeno fa paura, oggi, la faccia di La Russa che imperversa da tutte le parti. Sono entrato. Un “Benvenuti!” che mi ha sollevato e poi “State per iniziare un viaggio in un mondo di intrighi, di passioni,dove si vive con la pistola in pugno e l'imprevisto si nasconde dietro a ogni angolo” che mi ha fatto l’effetto opposto. Come a dire “Lasciate ogni speranza o voi che entrate”. Ma già che c’ero…
Qui è il terribile regno di Stefano Di Marino alias…Stephen Gunn, Etienne Valmont, Frederick Kaman e Xavier LeNormand (mi pare che ci sia anche un cinese). Che un po’ di effetto te lo fa. Almeno in fotografia. Pose da duro con mani fasciate, pistolone o mitra, sigaro in bocca, occhiali scuri (non sempre), pizzetto che smonta un po’, compagnia di belle ragazze che fanno incazzare (chi non ce l’ha). Arti marziali e pugilato a rendere tutto più vero e credibile.
E insomma un sacco di autori e un sacco di personaggi da Spada a Greco, da Genovese a Renard Il “Professionista” (quello più famoso) e c’è pure la ragazza Jasmine. Discreto rapporto con il fumetto (ho visto un notevole didietro), il fantasy, amore e passione per l’Oriente, i viaggi, il filone di cappa e spada del 500 e una sfilza di pubblicazioni da far paura. Corse, lotte, gomitate, ginocchiate, fendenti, spari, imboscate, tradimenti che ti lasciano con il fiato sospeso.
Io non sono proprio attratto da questo genere, dal genere di argomenti che ama Stefano, ma ho letto qualche suo racconto sparso in alcune antologie, C’è vita e forza artistica che potrebbe incanalare in lavori meno violenti. Con risultati altrettanto, se non superiori, a quelli già espressi. Lo aspetto.
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