Poirot e i Quattro di Agatha Christie, Mondadori 2009.
Inizio da manuale. Hastings che va a trovare Poirot e Poirot che sta partendo per il Sudamerica attratto da un lauto compenso. Obiettivo risolvere un problema di una grossa ditta. Di mezzo i Quattro, una banda internazionale di delinquenti che vogliono prendere il dominio del mondo. Un cinese il numero Uno, un americano il numero Due, una donna francese il numero Tre e un inglese il numero Quattro, meglio noto come il Distruttore. Inquietante l'arrivo di un uomo che ripete la stessa frase e poi, ripresosi, parla di questi pazzoidi. Partire o non partire? Il solito Poirot con tutto il suo orgoglio. Glielo farà vedere lui a quei Quattro disgraziati…
Giallo movimentato: travestimenti, pericolo, trucchi e controtrucchi, colpi di scena, sigarette al curaro, il nostro povero Hastings che perde i sensi e poi si riprende in continuazione, misteri risolti con la solita abilità di Poirot. Cito tra gli altri un episodio che riguarda gli scacchi con un Alfiere un po' particolare (in seguito l'idea ha dato vita a parecchie varianti). Aggiungo il mistero del gelsomino giallo, le celluline grigie che più grigie non si può e il nostro testa d'uovo al massimo della forma e della esaltazione di se stesso (si paragona perfino a Napoleone), l'unico avversario di cui i Quattro debbano avere paura. Di mezzo c'è pure lo studio di un raggio di tremende capacità distruttive, il fratello gemello di Poirot di nome Achille (sì, avete capito bene), la politica e insomma un bel po’ di roba mischiata insieme. Il tutto va letto con spirito goliardico che la Christie si diverte un mondo (non è la prima volta) a creare scene e controscene davvero incredibili (o poco credibili).
Ricordo il blog del giallo-Mondadori blog.librimondadori.it/blogs/ilgiallomondadori/.
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