Death Note, una serie cult giapponese diventa fenomeno mondiale. E anche l’Italia fa la sua parte. È “nostro”, infatti, il primo gioco da tavolo al mondo basato su questa serie. L’autore, per l’editore Trofè di Torino, è un giovane ravennate: il 24enne Giacomo Santopietro.
Nessun fumetto giapponese, i manga, negli ultimi dieci anni è riuscito ad arrivare anche a chi non legge i fumetti come DeathNote. Non tanto perché, come sempre succede in Giappone per una serie di successo, è stato prodotto di tutto: videogiochi, peluche, abbigliamento e gadget di ogni genere. DeathNote è andato oltre. Il suo marchio non è più legato solo al mondo dei manga: la Madhouse, uno degli studi di animazione nipponici più famosi, ha realizzato una serie animata, un anime in gergo, di 37 episodi da venti minuti ciascuno che in Italia viene trasmessa, con ottimi indici d’ascolto, da MTV che ha dovuto mandare in onda le repliche in un secondo appuntamento settimanale visto il dilagare dell’interesse.
La DeathNote mania non ha colpito solo l’editoria e la televisione: sempre in Giappone sono stati prodotti tre live actions cinematografici (film con attori “in carne e ossa”) campioni di incassi. E negli Stati Uniti, dove la serie è già un cult (come si può vedere dagli innumerevoli video su youtube), la WarnerBros ha comprato i diritti per un’edizione cinematografica hollywoodiana.
I segnali che indicano DeathNote come un vero fenomeno pop e planetario arrivano anche quando sui vagoni della metropolitana di Parigi, questa primavera, capeggiavano i poster dell’anime. Oppure quando delle stampe su tela che raffigurano i personaggi della serie sono apparse in uno dei bar più cool di Roma.
In questo scenario di successo mondiale, dall’Asia all’America, è quindi una bella soddisfazione poter vantare da parte di un giovane italiano la paternità del primo e unico gioco ufficiale di DeathNote. Attualmente sarà distribuito su tutto il territorio nazionale ma potrebbe anche varcare i confini italici sfruttando la scia del successo dei fumetti, della serie tv e del “traino” mediatico che potrebbe poi avere dalla produzione cinematografica.
L’autore di DeathNote ICG, questo il nome esatto del gioco, è stato capace di trasformare l’intricata esperienza investigativa della serie (un brillante studente giapponese riceve un potere soprannaturale che gli consente di uccidere a distanza e così comincia a giustiziare i criminali di tutto il mondo. Qui nasce il dilemma: eroe o minaccia? Assassino o giustiziere?) in un coinvolgente gioco di società e di inserire quindi l’Italia a pieno titolo in quel fenomeno mondiale che la serie cult giapponese è diventata.
Il gioco di investigazione, deduzione e bluff realizzato da Giacomo Santopietro presenta inoltre importanti soluzioni tecniche assolutamente rivoluzionarie per il mondo dei giochi da tavolo, creando un risultato finale che trasforma le partite in una vera caccia al colpevole degna dei migliori investigatori della storia e della letteratura.
La plancia di gioco contenuta in DeathNote, quella che rappresenta a tutti gli effetti il famoso note, è la chiave che permette di accedere ad un nuovo livello di interazione. Il giocatore “giustiziere” la usa per “colpire” in segreto le sue vittime designate senza farsi scoprire, ma allo stesso tempo lasciando minuscole tracce sul suo percorso.
Grazie alla licenza ufficiale ottenuta dall’editore Trofè è stato possibile utilizzare per la realizzazione della confezione e dei componenti del gioco, curati del gruppo La Ludoteca/E-nigma anch’esso di Ravenna e specializzato nella creazione di giochi di società, disegni originali tratti dalla serie animata. Una delle poche occasioni per possedere queste bellissime illustrazioni.
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