Saccheggio transalpino tra i film a scatole cinesi, una truffa dentro l’altra, sempre più giù fino al gran finale, by David Mamet dove è risaputo nulla è come appare e quindi mai fidarsi delle apparenze (anche di quelle più incontrovertibili, tipo la morte…), e uno qualunque degli Ocean’s Eleven (dove a contare davvero è il concetto di squadra, uno per tutti tutti per uno). Truffa tu che truffo io, primo, ogni truffa ha bisogno di un pollo, secondo (la piuma finale recapitata al destinatario indica, tramite sinèddoche, la condicio sine qua non della truffa stessa).

Un heast movie questo Ca$h di Eric Besnard, non particolarmente brillante, non particolarmente avvincente, con una banda di truffatori alle prese con qualche chilo di gioielli da prelevare senza colpo ferire da un lussuoso albergo della Costa Azzurra. La Golino Valeria, emigrata per l’occasione in Francia, prima la fa la poliziotta, poi non più. Comunque la sceneggiatura la tratta come l’ultima delle fesse, e la cosa, a dire il vero, va a sfruculiare l’amor patrio (sapete com' è, il 2 giugno è appena passato…).