A Bologna nemmeno la discesa in processione della Madonna di San Luca, che per decenni ha assicurato attimi di frescura con qualche sporadico acquazzone, è riuscita nel suo intento (probabilmente si era già espressa in abbondanza nei mesi precedenti).
E l’accaldata Schermitrice, dimentica dell’infida aria condizionata del multisala, seppur munita di due magliette di cotone a manica lunga, è uscita surgelata e coi capelli lisciati dalla corrente sparata a mille sulla testa, dalla visione di Star Trek e Angeli e Demoni.
Premettendo che finora non era mai riuscita a seguire per più di due minuti uno Star Trek in tv perché i quattro protagonisti in pigiama che se la raccontano sull’Enterprise le avevano puntualmente procurato l’abbiocco, questa volta si è quasi ricreduta…
Nonostante avesse tanto poco apprezzato Il Codice Da Vinci in questa penuria di nuove pellicole si era lasciata convincere dalla lettura di alcune recensioni positive di Angeli e Demoni finendo col tediarsi a morte nel ritrovare la medesima formula invariata del film precedente.
Anche qui un ingessato Tom Hanks, esperto in simboli religiosi, risolve quiz a raffica senza dare alcuna spiegazione di come c’è arrivato all’incauto spettatore (anche perché neppure lui lo saprebbe), corre per tutto il film facendosi aiutare dalla solita morettina insipida e dal colpevole di turno, che inizialmente si presenta in veste amichevole, ma negli ultimi cinque minuti si rivela implacabilmente come il vero cattivo da combattere (in questo caso, prima ancora che uscisse il film, molte copertine di riviste di cinema avevano già strombazzato che il nemico di Hanks sarebbe stato Ewan McGregor, il compianto eroinomane di Trainspotting…). La parte finale dove McGregor si finge eroe per essere eletto Papa, salendo con la bomba su un elicottero per salvare Città del Vaticano e lanciarsi col paracadute, sbatacchiando contro tetti e campanili, per atterrare svenuto, ma incolume, è involontariamente spassosa.
E a questo punto l’intirizzita Schermitrice cominciava già a paragonare lo Star Trek appena visto a un capolavoro.
Angeli e Demoni – USA 2009 – 138’
Regia: Ron Howard
Con: Tom Hanks, Ewan McGregor, Ayelet Zurer, Stellan Skarsgård, Pierfrancesco Favino
Il mondo è in lutto per la morte del Santo Padre. Distrutto l'anello piscatorio, il camerlengo deve fare fronte al rapimento dei quattro cardinali favoriti alla successione pontificia e alla minaccia di distruzione di Città del Vaticano ad opera degli Illuminati, una confraternita venuta dal passato per rivendicare il primato della scienza sulla Chiesa e sullo Spirito (sigh!).
Il collegio cardinalizio assolda Robert Langdon per collaborare alle indagini e alla risoluzione del mistero.
Soffocare a tratti dalle risate per un film imprevedibile, che non si riesce mai a immaginare dove andrà a parare (neanche se si è letto il libro, visto che gli hanno cambiato il finale), tratto dal quarto romanzo di Chuck Palahniuk, autore di Fight Club.
Il sessuomane protagonista ogni volta rischia la vita lasciandosi soffocare nei ristoranti per farsi salvare dal prossimo. Impiegato in un parco a tema e in cerca del padre mai conosciuto, che in un primo momento pensa addirittura possa essere Gesù Cristo in persona, Sam Rockwell spiazza e spesso diverte in un film discontinuo di cui è quasi impossibile riuscire a raccontare la trama
Soffocare – USA 2008 – 92’
Regia Clark Gregg
Con: Sam Rockwell, Anjelica Huston, Kelly Macdonald, Brad William Henke, Jonah Bobo, Klark Gregg, Joel Grey, Katryn Alexander
Per poter pagare costose terapie mediche alla madre, Victor Mancini, uno studente di medicina, mette in atto una stravagante strategia. Tutte le sere si reca in un ristorante diverso e finge di soffocare a causa del cibo. Di volta in volta qualcuno cercherà di aiutarlo. E il malcapitato, nonostante il raggiro, diventerà suo amico aiutandolo economicamente e ritrovando a sua volta un nuovo senso esistenziale proprio grazie all’attività di sostegno al ragazzo.
Star Trek - Il Futuro ha inizio - La schermitrice si è appassionata di più alla prima parte del film che segue la vita dei due giovani protagonisti prima del mitico incontro sull’Enterprise, anche se “appassionata” forse è un termine eccessivo, ma dopo aver visto il resto dei film in circolazione…
Ed è uscita con un dubbio: ma dov’era Winona Ryder?
Star Trek - Il Futuro ha inizio - USA 2009 – 127’Regia: J.J. Abrams
Con: Chris Pine, Zachary Quinto, Eric Bana, Simon Pegg, Winona Ryder, Zoe Saldana, Karl Urban, John Cho, Bruce Greenwood, Ben Cross, Anton Yelchin, Leonard Nimoy, Greg Ellis, Chris Hemsworth, Jennifer Morrison, Clifton Collins Jr., Jimmy Bennett, Rachel Nichols, James Tiberius Kirk, nato nello spazio e cresciuto nell'Iowa, ribelle e ostinato, vuole onorare la memoria del padre, servire una causa, esplorare nuovi mondi e arrivare dove nessun altro è giunto prima.
Spock è nato sul pianeta Vulcano da madre umana e padre vulcaniano, razionale e controllato pratica la disciplina del Kolinahr per purificarsi dalle emozioni, domina la sua metà umana e si arruola nella Flotta stellare. È sull'Enterprise, prestigiosa nave spaziale governata dal Capitano Christopher Pike, che i due giovani si incontrano e si scontrano per affrontare un temibile nemico venuto dal futuro. Nero, diabolico Capitano Romulano, ha infatti deciso di distruggere tutti i pianeti della Federazione.
Tra passato, presente e futuro, Kirk e Spock si arrenderanno a una grande amicizia e curveranno lo spaziotempo, salpando verso l'ultima frontiera.
J.J. Abrams ha accettato la sfida Star Trek varando una nuova nave stellare, esplorando nuove possibilità narrative, nel rispetto del culto e del mito e nell'osservanza della tradizione.
Tele-trasportata dal passato e radicalmente trasformata da un trucco tecnologicamente più avanzato, torna l'Enterprise col suo equipaggio: l'istintivo capitano Kirk, l'alieno Spock, l'ufficiale medico Leonard McCoy, l'ufficiale delle comunicazioni Uhura, l'ingegnere Montgomery Scott, il guardiamarina russo e adolescente Pavel Checov e, al comando dell'acceleratore nei viaggi spaziali, lo schermidore Sulu.
Vincere - La schermitrice non è rimasta sedotta da questo melodramma sezionato da filmati d’epoca che a tratti lo fanno somigliare a un documentario televisivo.
Nonostante la storia interessante, la bravura di Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno, le belle immagini patinate e le interminabili e appassionate copule non ha lasciato il segno.
Forse l’aria condizionata in sala era troppo fredda per lasciarsi scaldare il cuore da qualcosa che non convince fino in fondo…
Nessun premio a Cannes, e una volta tanto avranno avuto le loro buone ragioni.
Vincere – Italia, Francia 2009 – 128’
Regia: Marco Bellocchio
Con: Filippo Timi, Giovanna Mezzogiorno, Fausto Russo Alesi, Michela Cescon, Pier Giorgio Bellocchio, Corrado Invernizzi, Paolo Pierobon, Bruno Cariello, Francesca Picozza, Simona Nobili, Vanessa Scalera
Agli inizi del secolo scorso il giovane socialista rivoluzionario Benito Mussolini incontra la passionale Ida Dalser che lo sosterrà nell’azione politica, assecondandone i cambiamenti di rotta fino a spogliarsi di tutto per consentirgli di fondare il proprio giornale «Il Popolo d'Italia». Gli darà anche un figlio, Benito Albino che verrà riconosciuto dal padre, ma scoprirà presto che il suo matrimonio, in chiesa, ha meno valore di quello che Mussolini ha contratto civilmente con Rachele Guidi da cui ha avuto la figlia Edda. L'ascesa dell'uomo politico è inarrestabile così come la decisione di escludere dalla propria vita Ida e il bambino.
Ed entrambi finiranno i loro giorni in un ospedale psichiatrico.
Nel gennaio del 2005 i giornalisti Rai, Novelli e Laurenti, in seguito ad accurate ricerche realizzano un documentario, presentato su RaiTre, sulla vita della Dalser, dove emerge una fitta serie di testimonianze sulla veridicità di quanto all'epoca denunciato.
Il film di Marco Bellocchio è costruito come un melodramma di passione, disillusione e morte.
Mentre l'Italia corre incontro alla Seconda Guerra Mondiale la Dalser e il figlio vengono rinchiusi in un Istituto. Dove non basterà l'ammonimento dello psichiatra: «Questo non è il tempo di gridare la verità. È il tempo di tacere, di recitare una parte». Chi non è disposto a piegarsi non può che essere stroncato oppure, come accade nell'immagine più intensa del film, non può che arrampicarsi su sbarre senza via d'uscita per gettare nella neve lettere che mai nessuno leggerà.
Che l’Enterprise sia con voi!
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