Carola Sacchi è una showgirl della tivù italiana, forse non delle più famose, ma è nota e amata dal suo pubblico, i giornali parlano di lei, giovane e spensierata impazza sul piccolo schermo. Ma all’improvviso nella sua vita le trasmissioni si interrompono. Carola viene trovata morta nel suo appartamento. Gli inquirenti sembrano non avere dubbi si tratta del solito extracomunitario che ha cercato il colpo in appartamento e che non si è saputo regolare. Un caso come tanti, se si trova il colpevole bene, altrimenti un altro fascicolo nell’archivio dei casi irrisolti. Delitto commesso da ignoti.
Ma il commissario Marè non è del tutto convinto. Forse questi colpevoli non sono poi così ignoti e allora il burbero ex questurino romano, accompagnato dalla nipote, impicciona e giornalista, Flavia Pasti, si mette ad indagare in direzioni nuove. Direzioni che partendo dal mondo dorato e falso della tv portano verso i luoghi del potere, verso gli ampi e silenziosi saloni, dove parole e discorsi vengono sussurrati, dove uomini che tutto sanno e tutto vedono muovono fili invisibili.
Che spettacolo, commissario Marè, pubblicato dalla Robin edizioni, nella collana I Luoghi del delitto è la settima indagine del simpatico investigatore romano inventato dalla splendida penna di Mario Quattrucci. Ma questa volta c’è una novità, il buon Mario non è da solo. Infatti questa indagine è stata scritta a quattro mani con Alessandra Vitali (giornalista e scrittrice).
La sintonia fra i due autori è magnifica il romanzo scorre fluido nella migliore tradizione della scrittura dell’autore romano.
La trama è come sempre intricata e originale. Il sottobosco di poteri occulti e trame misteriose è splendidamente costruito e descritto. I riferimenti fantasiosi, ma tremendamente realistici avvincono il lettore, portandolo spesso a riflettere sulla vera natura delle cose e degli eventi. Il tutto mentre la scrittura degli autori romanesca e densa, colorita pittorica, quasi materiale e reale, accompagna la vicenda fino all’intrico finale, pervaso di tragico e realistico cinismo.
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