Cos’è il noir? Cos’è quel genere (o metagenere, o surgenere, ecc.) che i critici francesi Raymond Borde ed Étienne Chaumeton individuarono in un pugno di film americani a metà degli anni ’50? Non basterebbero, per esaurire la questione, interi siti internet e centinaia di libri. E infatti, non ci sono riusciti: non c’è, oggi, nemmeno una base teorica che metta d’accordo la comunità critica internazionale su cosa sia un film noir, quali ne siano le componenti visive e narrative fondamentali, in che forma possa continuare a proliferare nel complesso panorama del cinema contemporaneo.
Per evitare di impelagarci in questioni sicuramente più grandi noi, la nostra rubrica NOIR.FILM.CULT ha scelto una direzione diversa. Con cadenza quindicinale, affronteremo di volta in volta film che riteniamo non possano mancare nella formazione cinematografica di chi vuole conoscere più a fondo il noir. Una sorta di Canone minimo, dal quale si può partire per affrontare altri viaggi, altri percorsi. Abbiamo deciso di partire dai libri di testo – i film – per offrire a tutti un manuale pratico di avvicinamento al noir cinematografico. Sfida improba? Può essere, ma solo i codardi e i vigliacchi si arrendono al fato. Non certamente gli eroi noir.
Si parte dunque con la bella recensione di Luca Ippoliti, che si occuperà di Cat People (Il bacio della pantera, di Jacques Torneur, 1942). Tra i più eclatanti esempi di come il b-movie possa trasformarsi in palestra creativa e laboratorio di sperimentazione fotografica, il film ha a lungo impressionato l’immaginario di sceneggiatori, fumettisti, creativi di ogni tipo con la sua languida miscela di eros, rimosso e violenza.
Tra 15 giorni torniamo con un altro capolavoro del noir classico, The Window (La finestra socchiusa), girato da Ted Tezlaff nel lontano 1949.
Buona lettura e buona visione!
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