L'onda, una storia vera sbucata dai lontani anni ’60.

1967, liceo Cubberley di Palo Alto. Il professore William Ron Jones, in accordo con la sua classe, riuscì a dimostrare attraverso poche fondamentali azioni, il riconoscimento da parte dei suoi alunni della più incondizionata obbedienza alla sua figura, una divisa, un saluto, uno stemma, quanto fosse semplice incanalare la cieca obbedienza in qualcosa di molto simile ad un regime totalitario.

L’esperimento durò soltanto una settimana ma tanto bastò per scatenare polemiche a non finire.

Dopo un libro e un film TV, è toccato ad un regista tedesco, Dennis Gansel, occuparsi del travaso sul grande schermo con risultati che a dispetto del tema trattato assumono la forma incompiuta dei lavori rimasti a metà percorso. Colpa forse del sentiero da percorrere, sottile come non mai stretto com’è tra cronaca nuda e cruda e rischio di fare un’apologia involontaria di quanto si va denunciando.

Sul risultato finale aleggia un taglio assai poco cinematografico e situazioni che sembrano costruite apposta per spaventare ma solo fino ad un certo punto.

Se un film del genere, un film “monito” insomma, toppa clamorosamente su questo punto, cosa rimane? Solo un bel passaggio televisivo con dibattito a seguire.