Agosto. Casalecchio. Caldo becco. Francesca e Ester si erano date appuntamento alla Coop nella corsia surgelati per godersi il fresco in fiduciosa attesa. A quell’ora, solitamente, incrociavano un tipo fico in maglia rossa.

Francesca titubava “Ma la laverà almeno?” Mentre Ester era già partita all’inseguimento.

Quando si erano ritrovate nel piazzale la cena era organizzata. Avrebbero invitato anche Roberto. Quando c’era da mangiare quello non si tirava mai indietro. 

Ma l’agognata serata non era andata come previsto. La nuova conquista, dopo aver bevuto e sniffato troppo si era sentita male.

Non solo! Tra una vomitata e l’altra, cacciava lamenti da tirar giù il condominio ed era stato per farlo tacere che l’avevano involontariamente soffocato premendogli un tovagliolo sulla bocca. Quando era crollato a terra era già morto.  

Sgomenti, nel cuore della notte,  l’avevano trascinato per le scale.

Mica potevano tenerselo in casa! Una sfacchinata. E nel parcheggio, per  coricarlo nel bagagliaio delle sua Alfa rossa, avevano dovuto sollevarlo in tre.

Balbettavano, accusandosi a vicenda, nel tentativo di accordarsi sul da fare. Roberto e Ester  avrebbero abbandonato la macchina in una cavedagna e Francesca li avrebbe seguiti per riportarli indietro.

Ma quando Roberto era salito sull’Alfa, Ester era venuta meno…

Pure questa ci voleva!” Così mentre la sorreggevano fino al parcheggio, 2 sconosciuti si erano presi l’Alfa incustodita, schizzando via all’istante.

Basiti, gli amici l’avevano vista scomparire all’orizzonte, mentre Ester mormorava rassegnata “Che bastardi! Dovevano essere gli stessi che mi hanno fottuto pure l’autoradio!”

Dicembre. Casalecchio. Freddo porco. Le 2 amiche attendono davanti alla panetteria della Coop un tizio istoriato di tatuaggi giapponesi. 

“Che ne pensi?” chiede Ester, sognante, a Francesca.

“ Ma lo hai guardato bene? È tutt’un piercing… e non vorrei poi dovermi  preoccupare.”

“Dici? Io penso invece che tra un po’ dovrà  preoccuparsi lui!” 

Paola Rambaldi originaria di Argenta, Ferrara, vive attualmente a Monte San Pietro, Bologna. Lettrice assidua, scrive storie noir ed è appassionata da sempre di cinema. Dal 2000 a oggi i suoi racconti ambientati nella Bassa padana degli anni cinquanta si sono piazzati ai primi posti in una sessantina di concorsi letterari e sono stati stampati in libri e antologie. Ha pubblicato le raccolte La fudrera — Ed. REM e Bassa e nera — Ed. Pontevecchio.