A.D. 1941. La svastica domina l'Europa: la Francia è caduta, l'Inghilterra si difende, l'Unione Sovietica sta per essere invasa. Pesantemente sconfitto in Grecia e nel Nordafrica, per riguadagnare agli occhi del Fuhrer il prestigio perduto, Benito Mussolini vuole un'impresa temeraria e spettacolare. La vuole a tutti i costi. Il suo ariete di sfondamento: la Decima Mas, pericolosa unità di uomini-rana. Il suo bersaglio: il luogo simbolo per antonomasia dall'altra parte dell'Atlantico. Tra sabotatori anfibi e spie fasciste, tra boss mafiosi e agenti dell'FBI, è un micidiale gioco al massacro. 

Ambientare una spy story o un qualsiasi altro tipo di romanzo in un periodo storicamente documentatissimo come la seconda guerra mondiale rappresenta un rischio notevole. Facile cadere nell'ovvio e nel ritrito, difficile mantenere l'equilibrio tra la vicenda inventata / adattata e il quadro degli avvenimenti realmente accaduti, per non parlare della necessità di verificare ogni particolare significativo per non rendere incoerente la narrazione.

Arno Baker, forte della sua preparazione professionale, riesce a tenere in equilibrio i piani narrativi con le vicende del periodo, ripescando come spunto per il suo romanzo uno dei piani teorizzati dallo stato maggiore fascista all'inizio degli anni '40. I punti forti di Operazione Nettuno sono fondamentalmente due: la rappresentazione fedele e plausibile dei personaggi e del quadro storico reale e la buona conoscenza dei materiali e delle apparecchiature a disposizione dei sabotatori italiani, vitale per dare un senso alla logistica e alla esecuzione delle operazioni in terra americana. Più debole appare la gestione del protagonista principale, davvero sopra le righe in alcuni momenti narrativi, così come viene esagerata la capacità operativa dell'FBI al di fuori degli Stati Uniti.

Segnalo come punti di particolare pregio le caratterizzazioni di Mussolini, Ciano, Roosevelt e Hoover.

In definitiva un romanzo piacevole e avvincente, che si sforza con successo di trovare un angolo originale di narrazione che risulta di particolare interesse per i lettori italiani.

Confesso di avere qualche dubbio sull'identità dell'autore, a me sconosciuto prima di questo testo. La padronanza delle tematiche italiane mi fa sospettare che dietro ai traduttori si celino due nuovi ingressi nella Segretissimo Foreign Legion. Ai posteri l'ardua sentenza.

 

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All'interno, il racconto L'ombra di Guernica di Alessandro Defilippi.

Per quanto  riguarda il racconto di Defilippi, L'ombra di Guernica, devo dire che mi suscita sensazioni contrastanti. È ben scritto, affronta un episodio notissimo della guerra di Spagna da un angolo particolare riuscendo a coinvolgere a fondo il lettore. Il punto negativo sta nello scarso approfondimento della parte più esoterica, risultato comunque non facile da ottenere in uno scarso numero di pagine. Da rivedere, l'autore sicuramente merita attenzione.

Voto al racconto: **