E' in edicola ormai da quasi due mesi il numero 5 di dal titolo Cornelio - Delitti D'Autore (Fantasmi all'opera). L'albo è il penultimo della prima miniserie e getta le basi per condurre i lettori verso il "primo" finale, in cui il nostro eroe, famoso per l'estrema somiglianza con Carlo Lucarelli, scoprirà e ci farà scoprire parte del suo passato misterioso.
Fantasmi all'Opera è, a nostro avviso, il numero fin qui meglio riuscito di questo fumetto, che tanto ha fatto parlare di sè, in esso infatti tutti gli elementi si dosano a regola d'arte: la sceneggiatura pulita e incisiva di Mauro Smocovich e Giuseppe Di Bernardo, il tratto lucido e preciso di Francesco Bonanno, una trama mozzafiatoe ricca di colpi di scena.
Proprio per questo si è deciso, alla vigilia dell'uscita del numero 6, di pubblicare questa sorta di "recensione collettiva", in cui si raccolgono i pareri di alcuni lettori su Fantasmi all'Opera, che tanto ha colpito i fedelissimi di Cornelio.
Mauro Smocovich, sceneggiatore dell'albo, così presenta il lavoro e le suggestioni che lo hanno generato:
"L'idea dei fantasmi è stata scelta tra quelle che rimanevano da sviluppare in una sorta di lista che avevamo stilato in cui apparivano anche il lato oscuro, la mummia, il lupo mannaro e altri mostri classici che pensavamo di proporre se la miniserie avesse avuto un seguito. Poi Cornelio stesso e le sue sue avventure ci hanno portato a scegliere una nuova ambientazione e nuovi temi da rivisitare, le fiabe.
M'è venuta quest'idea dei fantasmi letterari che si mischiano agli attori che interpretano i personaggi di Sandokan, Marlowe e Sherlock e ho descritto la prima scena con la quale comincia la storia.
La prima stesura del soggetto l'ho fatta io ma poi è cambiata in corso d'opera. Anche la sceneggiatura è cambiata diverse volte con interventi da parte di Carlo Lucarelli e Giuseppe Di Bernardo. Giuseppe per un errore di stampa non viene accreditato in questa storia ma in realtà è stato molto presente.
La storia del teatro è venuta a me, ma il proprietario del teatro nella mia versione nascondeva una donna in uno sgabuzzino, Giuseppe invece ha escogitato l'idea dei sotterranei di Bologna e dei freaks. Nella scena finale arriva della grande acqua a sconvolgere la trama. Quella è stata un'idea che è arrivata in corso di sceneggiatura, pensavamo a qualcosa di imponente che intervenisse, ma non avevamo ancora le idee chiare.
Anche la scena della bambina che entra nel camerino e prende la pistola è stata aggiunta in seguito. Queste aggiunte le ha operate Giuseppe mentre io continuavo con la stesura della sceneggiatura seguendo le idee che avevamo buttato giù come terzetto.
Altri due esempi per dire come alle volte viene diviso il lavoro: la scena "comica" in cui Cornelio chiede la pistola a Melissa parodiando Dylan Dog e Groucho è di Giuseppe Di Bernardo mentre quella di Snoopy e del fantasma formaggino sono mie.
Un'ultima chicca: a Lucca Comics insieme a Carlo Lucarelli e ai disegnatori Daniele Statella e Francesco Bonanno abbiamo deciso come dovrà vestire Cornelio nella seconda miniserie... mistero misterioso."
Siamo curiosi di scoprirlo, ma mentre aspettiamo che il "mistero misterioso" sia svelato, ecco i pareri di alcuni lettori.
Il primo è Simone D'Alessandro: "Ho finito di leggere il nr. 5 Fantasmi all'Opera e sono contento di poter confermare tutto ciò che di buono ho pensato su questo fumetto.
Un connubbio perfetto tra l'horror, il noir ed il grottesco.
Ci sono il sangue, la violenza ma la lettura non é mai cupa grazie a quella sottile ironia che spezza la tensione al momento giusto.
La sceneggiatura é molto bella e molto ben costruita, con colpi di scena che si susseguono e si inseguono: pensi di aver intuito il finale ma dalla pagina dopo si ricomincia tutto dall'inizio e questo mantenendo la tensione sempre alza (cosa non facile).
Uno dei migliori albi letti sino ad adesso.
Albo particolare perché c'é anche una maggiore "partecipazione" degli amici immaginari (l'idea di vedere insieme i sosia/attori con i "fantasmi" mi é parsa geniale).
Albo che, oltre alle tante tematiche già citate, é pervaso di molti sociali tanto cari noi dylaniati come l'emarginazione, il sogno, l'amore cieco-violento-vendicatore, la brama del far apparire tutto ciò che può essere monetizzabile, ecc.
Soprattutto c'é il tema degli emarginati ed il mio cuore si riempe di rabbia e di dolore.
Dai 13 anni fino ai 18 anni ho fatto nuoto convenzionato in un'istituto per disabili che per racimolare denaro per andare avanti affittava all'ASL la sua piscina, quindi leggendo quest'albo ho pensato a loro.
Grazie a Smocovich per aver riportato nei miei pensieri i ragazzi dell'Istituto Santa Caterina di Francavilla al Mare (Chieti)."
Daniele Giommetti, invece, ci dà un contributo molto più informale, ma anche molto sentito: "Senti Chiara, io c'ho provato e riprovato a fare una cosa fatta per benino e che avesse una parvenza di recensione, ma non ci sono riuscito, mi perdevo in troppi discorsi e finivo per annoiarmi da solo, ho deciso di far finta d'averti davanti e discutere di questo quinto episodio del nostro Cornelio.
Io penso che sia il più bello di quelli usciti fin ora (senza togliere niente agli altri) per il semplice motivo che affronta, volontariamente o no (o magari è solo frutto della mia immaginazione un po come i fantasmi di Cornelio) alcune tematiche della vita reale e riesce a renderle tristi e macabre per quello che realmente sono. Una di queste: il voler ottenere il successo a tutti i costi e l'esser disposti a tutto (anche alle cose piu infami e crudeli come l'uccidere una persona vedi l'idea di Andreina di creare un reality horror) è in realtà una delle piaghe di questo mondo per quello che è il mio carattere e il mio modo di pensare, e sarò strano ma mi son rispecchiato nella battuta di Cornelio "trattate il pubblico come se non avesse un anima", immagina se il "pubblico" fossero nient'altro che gli abitanti di questo pianeta e pensa a cosa son capaci di fare certi personaggi pur di arrivare a un fantomatico potere.
Beh, forse come interpretazione è un po' esagerata, magari gli autori volevan soltanto mettere in risalto il fatto che le tv italiane veramente pensano che il pubblico non abbia un'anima, senza rendersi conto che molti Corneli non ci stanno a questo gioco.
Ma il tutto è accompagnato da un'altra grave tematica, quella delle persone dimenticate da tutti, "l'accozzaglia di aborti", direbbe la perfida Andreina, che nella nostra realtà riempie il mondo, a conti fatti in questo numero di Cornelio ho visto nient'altro che lo specchio del mondo e la cosa mi ha coinvolto parecchio, il tutto poi è miscelato da un tetro alone dark misto gotico che ha reso ancora più affascinante la storia (il teatro abbandonato e i vecchi costumi all'inizio della storia, il giullare che uccide l'operaio con il goblin in primo piano, la splendida Vanessa in lacrime in abito da sera nero).
Una nota a parte va dedicata al fantasma di Marlowe che trovo sempre più spettacolare, l'agitazione in persona, e soprattutto a quello di Snoopy... polemico, fantastico."
E infine chiudiamo con una voce femminile, Alessandra Arcari da Milano: "Nell'ultimo numero di Cornelio, il noto scrittore/detective, sempre più in crisi e sempre più noir, s’imbatte nel mistero misterioso del Doppio…Paura, eh?
Nel luogo d'elezione per la confusione tra realtà e finzione, il teatro; tra la gente più fittizia e pur assetata di reality, la gente di spettacolo, in tale contesto i sogni e gli incubi stessi di Cornelio si sdoppiano: chi gli parla? Il vero Sherlock Holmes? Un attore che lo interpreta? La sua proiezione mentale?
Ma ancor più, chi è il vero mostro? L'assassino deforme, che vive nella follia o il rispettabile e spietato uomo d'affari?
Al lettore l’ardua (e inquietante) sentenza."
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