Capire una poesia è un processo quasi da detective, quello che viene  definito scientificamente ermeneutica. Ossia, una buona poesia consente al lettore di fare l'esperienza di una scoperta, di decifrare significati nascosti, che vanno chiarendosi man mano che si approfondisce la lettura del testo.

Un delitto letterario di Batya Gur è uno squarcio nella tela del mondo cristallino della creazione poetica, dentro e fuori l'accademia.  Un gioco delicato di equilibri, rimandi e riflessi: una sottile indagine psicologica e un mosaico fuori da ogni schema, dove i tasselli convergono poco per  volta e avvolgono il lettore, senza mai distoglierlo dal ritmo della narrazione.

Un duplice delitto turba l'equilibrio del Dipartmento di Letteratura dell'Università di Gerusalemme: Shaul Tirosh, direttore, poeta e personaggio carismatico nell'ambiente, e un suo allievo, un promettente dottorando, ammazzati uno dopo l'altro, in condizioni misteriose, senza alcun movente e nesso apparente. Del caso si occupa il direttore dela sezione investigativa, il commissario capo Michael Ohayon, appassionato di poesia ed ex allievo dello stesso Tirosh. Un uomo caparbio e volitivo, Ohayon: per il quale, all'inizio, le indagini si dipanano sempre lentamente, perché bisogna cogliere l'atmosfera, il milieu, conoscere i personaggi, entrare nella loro psicologia. Anche a costo di mescolare l'indagine poliziesca e qulla letteraria, di confondere i piani, rivelare le grettezze insospettabili dei "grandi" e restarne invischiati, fino a mettere in discussioni le proprie sicurezze.

Batya Gur (1947-2005) è stata docente di Letteratura a Tel Aviv ed ha ideato il commissario Ohayon, protagonista di una serie di romanzi gialli.