Quando si deve parlare di un libro che si è letto da qualche tempo a volte si hanno delle difficoltà: si dimenticano i particolari, le storie si confondono… ti spremi le meningi per ricordare cosa succedeva in un determinato punto, prendi il libro per andare a controllare, poi ti rompi e lo riponi e solo allora si fa la cosa più importante di tutte, ci si concentra su cosa è rimasto, su cosa ci ha colpito, su cosa ci fa venire voglia di rileggerlo…Attenti al gorilla di Sandrone Dazieri andrebbe riletto anche solo, per lui, per il “gorilla”, per Sandrone (omonimo dell’autore), un personaggio meraviglioso, tra i migliori si possano incontrare, un po’ Bruce Willis, un po’ frescone. Un ex militante dei centri sociali ed un ex investigatore privato, perennemente in bolletta, sempre pronto ad incasinarsi la vita, tra lavori sfigati e donne infedeli, cocciuto e romantico, che sbraita, si arrabbia, fa il cinico e poi si schiera sempre dalla parte del più debole. Lui come anche i suoi amici: Stefania, la provocante vicina di casa, Marco detto l’Elefante, taciturno e corpulento compagno di pedinamenti, Alex il cinico e soprattutto il misterioso “Socio”. L’ater ego di Sandrone, che gli svolge metà del lavoro, che gli lascia videocassette, con le istruzioni su cosa deve fare, ed i post-it sul frigorifero, che esce con la sua ragazza quando lui non c’è, e che il nostro eroe non incontra mai, non ha mai incontrato, ne mai lo farà. Perché lui ed il socio sono la stessa persona… sono due uomini nello stesso corpo, due anime profondamente diverse che si alternano fra loro, quando uno dorme l’altro è sveglio e viceversa, il tutto con tacita rassegnazione di entrambi e malcelata ironia. E cosi Sandrone ed il suo Socio, la bella Stefania, l’Elefante ed Alex si trovano invischiati nella morte di una figlia della Milano bene, che però coltivava amicizie fra i centri sociali, e proprio questa armata Brancaleone dell’investigazione dovrà far luce su un delitto, che la polizia vorrebbe troppo presto e troppo facilmente risolto.

E così pagina dopo pagina, scorre via agile e veloce questo libro, in un intreccio ben congeniato, ma che purtroppo passa in secondo piano di fronte alla simpatia dei personaggi, che sono il vero motore trainante di tutto, in un susseguirsi di trovate e battute. Ogni volta che Sandrone parla, si muove, ride o prende le botte, abbiamo sempre un sorriso sulle labbra, forse perché sappiamo che avere un amico come Sandrone è una delle cose migliori che ci potrebbero capitare.