Milioni di uomini hanno calpestato l’acciottolato delle vie di Roma. Milioni di uomini in quasi tre millenni di storia hanno vissuto, amato, sperato gioito e infine sono morti sotto il cielo azzurro e terso della città eterna. Ogni più piccola via, ogni angolo di questa città è carico di storia e di mistero, di gioie e dolori.

Ma forse non tutto è accaduto, non tutti i misteri sono stati disvelati…

Alle porte del nuovo millennio, anno del signore 1999, Hans Van Bool bibliotecario della Biblioteca Vaticana viene trovato ucciso, mentre un prezioso e misterioso incunabolo sparisce nel nulla. Un prete ungherese Gregory Orszàg e un editore italiano Ennio Morselli si trovano loro malgrado ad indagare una vicenda che li porterà a confrontarsi con sette segrete, antichi poemi, codici matematici, antiche biblioteche e orrendi complotti alla vita del Papa.

Questi sono solo alcuni spunti dello spumeggiante romanzo L’ultima messa, dell’autore statunitense ed ex-seminarista Kenneth Moore, pubblicato da pochi mesi dalla Robin edizioni nella collana "I luoghi del delitto". Si tratta della prima indagine di un improbabile, ma efficace coppia di investigatori: un prete ungherese fervente e determinato e un editore italiano laico e tormentato da dubbi, due uomini solo in apparenza lontani, ma in realtà accomunati dallo stesso desiderio di verità.

Il romanzo di Moore è denso di spunti, colpi di scena, e cambi di prospettiva, si inserisce a pieno in quel filone storico-misterioso che segue e valorizza la scia del più famoso Codice da Vinci. La scrittura dell’autore americano è piacevole e fluida, senza inutili involuzioni o slanci narrativi, ma efficace e tagliente, i dialoghi sono ben strutturati e mantengono il ritmo della narrazione, i personaggi sono ben tracciati e acquisiscono in profondità con il trascorrere della lettura. La vicenda, le descrizioni, la struttura stessa del romanzo fanno trasparire il grande amore bibliofilo dell’autore.

Tutta la narrazione si dipana metaforicamente attraverso le fasi di una celebrazione liturgica inesorabile e fluida verso il disvelamento finale che merita appieno le oltre trecento pagine di lettura.