Il Premio Fedeli è stato istituito nel 1998, in memoria di Franco Fedeli (giornalista, fondatore e direttore della rivista Polizia e Democrazia, deceduto l'anno precedente) e dedicato alla narrativa poliziesca. Organizzato annualmente dal SIULP, sindacato dei lavoratori di polizia, viene conferito a Bologna da una giuria mista di poliziotti ed esperti del genere giallo che sceglie il vincitore in una rosa di tre finalisti scelti a loro volta da una giuria formata esclusivamente da poliziotti. Il requisito caratterizzante, oltre la pubblicazione nel corso dell'anno precedente il conferimento del premio, è che il protagonista principale sia un esponente delle forze dell'ordine: quest'anno la specifica è che il poliziotto sia "del presente, passato o futuro".
Questa dodicesima edizione del premio si concluderà il 17 dicembre 2008 alle 18 in Sala Farnese, a Bologna presso Palazzo d'Accursio. Le celebrazioni si svolgeranno all'interno del convegno Riforma di Polizia. Tra profezia democratica e decostituente sociale.
La giuria, composta da poliziotti/scrittori, è la seguente: Francesco Altan, Ansoino Andreassi, Maurizio Blini, Piergiorgio di Cara, Basilio di Iorio, Nicolò D’Amico, Girolamo Lacquaniti, Maurizio Lorenzi, Simona Mammano, Mauro Marcialis (Guardia di Finanza), Marco Melloni, Carmelo Pecora, Giuseppe Pizzo, Andrea Testa (Carabinieri), Gianpaolo Trevisi.
I testi segnalati e ammessi sono stati: Dalla parte del torto, Bucciarelli; Passato imperfetto, Bolognesi, Invernizzi, Paolocci; Il campo del vasaio, Camilleri; L’uomo cannone, Colaprico; La donna del campione, Colaprico; Il senso del dolore, De Giovanni; La sentenza di sibilla, Diddi; Fragile, Fogli; L'ombra del lupo, Ingenuo; A nozze col delitto, Ingrosso; Uno sbirro femmina, La Spina; Un giorno perfetto, Mazzucco; Benedetto tra le spie, Paloscia; Camilla e il grande fratello, Pederiali; Io sono la prova, Proietti; È normale, commissario Marè, Quattrucci; Rosa elettrica, Simi; Oro, incenso e polvere, Varesi.
Di questi, l'hanno spuntata in finale solo tre titoli:
Passato imperfetto, di Bolognesi, Invernizzi, Paolocci. Una banale rapina in un caveau; un malvivente con un occhio bendato e una passione per i fumetti Manga che gli sono valsi l’appellativo di Capitan Harlock. Un magistrato corrotto che nasconde un terribile segreto, schiavo di un ricatto al quale non si può sottrarre. Nella tranquilla città di Arezzo un giovane e caparbio ispettore di Polizia affronta intrighi massonici e delitti che lo porteranno a raggiungere una verità sconvolgente (notizie/6580).
Rosa elettrica, Giampaolo Simi. Cociss ha appena compiuto diciotto anni. È già capozona nel quartiere 167, ha una ventina di soldati sotto di sé che spacciano cocaina e altro. C'è stata una faida, per sbaglio sono state uccise anche due bambine. Cociss viene arrestato e subito parla. Può portare in alto. Il compito di proteggerlo è affidato a Rosa, giovane poliziotta al suo primo incarico serio. Lei crede di avere una missione. Ci metterà poco a capire che c'è qualcosa di poco chiaro nel programma di protezione di Cociss, malgrado le rassicurazioni del commissario. Quando scopre che forse Cociss è la vittima sacrificale designata dai clan, Rosa si ribella. E fugge con il ragazzo, per salvarlo, arrogandosi un diritto che non ha (notizie/5300).
Oro, incenso e polvere, Valerio Varesi. Il cadavere carbonizzato di una giovane immigrata rumena e la morte misteriosa di un connazionale sono il punto di partenza per quest'ultima indagine del commissario Soneri. La storia è di quelle sordide: lei, bella e sensuale, per sopravvivere frequentava un giro di ricchi parmensi, ma soprattutto era l'amante di un commerciante di gioielli sposato a una ricca orafa, fornitrice di oggetti sacri per la Curia. Tutto filava nel tacito consenso generale, ma a un certo punto la ragazza si è scoperta incinta... e l'uomo, per non rinunciare alla sua vita agiata, l'ha eliminata. Ma questo delitto rappresenta solo una parte del marcio che Soneri andrà via via scoprendo nel corso della propria inchiesta (notizie/5549).
Giova ricordare i vincitori delle passate edizioni, tutti grandi nomi della narrativa giallo-noir italiana, alcuni scoperti e "lanciati" proprio dal Premio Fedeli. 1997: Andrea Camilleri, Il cane di terracotta; 1998: Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, Macaroni; 1999: Edoardo Angelino, Binario morto; 2000: Carlo Lucarelli, L'isola dell'angelo caduto; 2001: Alessandro Perissinotto, La canzone di Colombano; 2002: Ex aequo Marcello Fois, Dura madre e Valerio Varesi, Il cineclub del mistero; 2003: Santo Piazzese, Il soffio della valanga; 2004: Marco Vichi, Il nuovo venuto; 2005: Gianni Biondillo, Con la morte nel cuore; 2006: Leonardo Gori, L’angelo del fango; 2007: Marco Bettini, Mai più la verità.
Ma chi era Franco Fedeli?
Nato a Roma nel 1922, Fedeli, a soli diciannove anni, viene arrestato dall’Ovra per aver manifestato sentimenti antifascisti. Dopo una permanenza in carcere, partecipa attivamente alla lotta di liberazione. Vice comandante di una formazione partigiana, è stato componente del Comitato di Liberazione Nazionale. Dopo la Liberazione è inviato speciale dei più importanti giornali europei e americani. Fedeli gira tutto il mondo: Africa, Estremo e Medio Oriente, America. Negli anni Sessanta, accetta la vicedirezione del mensile Ordine Pubblico. Qui si mette subito all’opera prefigurando (cosa impensabile per quegli anni) una riforma della Polizia che la smilitarizzi. Gli “irriducibili” del Ministero, con la cecità propria di taluni vertici della burocrazia ministeriale, con una manovra oscura e trasversale, ottennero dall’editore di Ordine Pubblico il licenziamento di Fedeli. Eravamo nel dicembre 1976. Dopo un solo mese di silenzio, Franco Fedeli, la sua redazione e tanti amici poliziotti che lo avevano sempre seguito diedero vita al periodico Nuova Polizia e riforma dello Stato, che in pochissimo tempo riconquistò, e anzi accrebbe, il numero dei sostenitori. E giunse così la storica data dell’aprile 1981, quando fu approvata la legge di riforma dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza e la nascita della Polizia di Stato. Ma Franco Fedeli non volle adagiarsi sugli allori. C’era ancora tanto da fare per la riforma in termini di efficienza degli apparati dello Stato. Ed eccoci all’importante tappa della nascita della rivista Polizia e Democrazia, una creatura a cui Fedeli era tenacemente affezionato, e che oggi collabora al premio che porta il nome di Fedeli.
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