Ci sono casi nella vita di giornalista che ti rimangono appiccicati alla pelle come la carta moschicida. Più cerchi di allontanarti e più ti attira. Uno di questi, per me, è sicuramente la scomparsa di Ylenia Carrisi, la figlia di Albano e Romina Power, avvenuta in circostanze mai chiarite a New Orleans il 6 gennaio 1994. Da quel giorno si è persa ogni traccia. Per la stampa di New Orleans si tratta di "un vero e proprio mistero".

Anche se a New Orleans la sparizione di ragazze giovani, belle e bionde, non fa più notizia. Ma davvero di Ylenia si è persa ogni traccia? Talvolta quando non si riesce a dare una spiegazione ad un interrogativo così complesso e inquietante si preferisce cestinarlo. Porlo nel dimenticatoio. Ma la scomparsa di un figlio, una figlia, è una realtà difficile da accettare per qualsiasi genitore che solitamente non si arrende mai. Abbiamo tutti davanti agli occhi il caso di Denise Pipitone. La mamma Piera Maggio continua a cercarla disperatamente. Qui, è vero, ci troviamo di fronte ad un rapimento. Ma anche Ylenia potrebbe essere stata rapita. Magari da qualche pazzo che la tiene prigioniera o l'ha ceduta a qualche setta. E' successo e succederà ancora. La rassegnazione però non fa parte della mia personalità. Certo Ylenia non è mia figlia. E Albano giustamente mi ripete: "Perchè ti ostini  a cercare Ylenia? Non pensare a Ylenia e goditi la vita". Per Albano e per gran parte della stampa italiana - non estera - io sono uno "sciacallo", uno che specula sulla sparizione di una ragazza che sicuramente è morta. Ma il cadavere di Ylenia non è mai stato ritrovato. Quindi tutte le ipotesi sono valide. Dalla scomparsa volontaria, al rapimento, al delitto, alla disgrazia, al suicidio. Nel 2OO5 quando in Spagna scoppiò la bagarre su Ylenia, fomentata da una giornalista di Telecinco, Lidia Lozano, che sosteneva che la figlia di Albano e Romina viveva a Santo Domingo con un boss del narcotraffico; i Carrisi e la nonna di Ylenia, Linda Christian, a turno si sottoposero ad un fuoco di fila di domande negli studi dell'emittente televisiva Antena 3, concorrente di Telecinco, dietro lauto compenso. Migliaia di euro. Un documentario girato a Venezia con il sottoscritto mi venne retribuito da Antena 3 Madrid con 6OO euro. Però poi fece il giro del mondo e intascarono i diritti.

Io non ricevetti un euro da questi diritti. Firmai una carta in cui era stabilito che tutto ciò che sarebbe confluito nelle casse di Antena 3 era e sarebbe stato di pertinenza dell'emittente televisiva di Stato spagnola. Io dovevo accontentarmi di 6OO euro. Contro i 4O mila e più di Albano, Yari e Linda Christian, in totale disaccordo tra loro sulla scomparsa della ragazza. Per Albano Ylenia era morta a New Orleans: "Vittima di una disgrazia o di un suicidio". Per Yari "Poteva essere ancora viva perchè il corpo non era stato ritrovato": Per Linda Christian: "La nipote forse viveva proprio a Santo Domingo come rivelava la giornalista di Telecinco". Nel 2OO5 eravamo al punto di partenza. Lidia Lozano fu costretta a pagare una cifra astronomica per le sue affermazioni. Per tutta risposta Romina Power che fino a quel momento aveva seguito la querelle standosene zitta uscì allo scoperto con un fax indirizzato ad un noto settimanale rivelando che "Albano sapeva benissimo che Ylenia era viva e continuava a lucrare anche sulla figlia": Per poi rimangiarsi tutto dopo 15 giorni con una intervista al settimanale spagnolo "Hola" in cui si allineava con Albano: "Si, forse ha ragione Albano. Ylenia è morta". Per poi cambiare ancora versione con Vanity Fair: "Maledetta New Orleans che rapisce le ragazze e poi la polizia telefona a casa per dirti che sono morte annegate nel Mississipì". Una affermazione sibillina. C'era una possibilità che Ylenia non fosse morta annegata ma che si fosse trasferita in Florida prima dell'arrivo dei genitori e di Yari. Pure l'ispettore Brink che coordinava le ricerche aveva fatto un pensierino alla Florida. I coniugi Carrisi infatti avevano messo un migliaio di dollari nelle mani di Marc Beck, un ragazzo che aveva conosciuto Ylenia all'Hotel Lè Dale di New Orleans dove aveva preso alloggio Ylenia, che proveniva dal Belize assieme ad un pittore spagnolo, Max Burle, conosciuto a Hopkins dove villeggiava nella capanna di Lisa Chandler. Per anni molti pensarono che Ylenia si fosse allontanata dal Belize da sola prendendo la corriera all'alba. Invece lasciò il Belize in compagnia di Max Burle. Un disegnatore di graffiti, un pittore che si era innamorato di Ylenia. Giunti a New Orleans Ylenia si mise in contatto con il famigerato trombettista Alexander Masakela, un guru, che assomigliava a Mangiafuoco, che irretiva le ragazze giovani, stordendole con il crack. Una potente droga non ancora conosciuta in Italia. A questi tre personaggi si aggiungerà un certo James, citato anche in un servizio di Panorama, che era un artista di strada. Un giocoliere un acrobata. Questi ragazzi in seguito si accuseranno a vicenda della sparizione di Ylenia. Tanto è vero che due anni fa James, che era originario di Londra, inviò una mail ad uno studioso di Roma, Aurelio Nicolazzo, che ha un forum permanente su Ylenia nel suo sito Centro Studi di Frontiera xoomer.alice.it/centrosf in cui rivelava che "Ylenia viveva a Stoccolma e che l'artefice della sparizione della ragazza era stato proprio Marc Beck" che però smentì categoricamente. Anzi Beck affermò di "aver ritrovato Ylenia in Florida a Saint Augustine nell'albergo Scarlett O' Hara in compagnia di un certo Chet. Un uomo di colore": Circostanza confermata anche da un funzionario di polizia di New Orleans inviato sul posto dall'ispettore Ronald Brink. Allora se le cose stavano così perchè Albano ha sempre dichiarato che "La figlia era morta annegata nel Mississipì?". (Anche se due anni fa a Lido di Jesolo mi rivelò che "un amico fidato l'aveva fatta sparire".) Forse perchè il guardiano dell'Aquarium, Albert Cordova  disse di "averla vista seduta vicino al fiume e di aver notato poi che si era  gettata nell'acqua"?. Ma Cordova era mezzo cieco e il momento dell'avvistamento avvenne di sera. E poi si sbagliò di grosso perchè quella ragazza non era Ylenia ma Suzanne Brooke Javins del West Virginia. Ritrovata viva dopo qualche giorno. Quella sera del 6 gennaio 1994 nessuna ragazza si gettò nel fiume. Ora sono passati tanti anni. L'ultima segnalazione è di un anno fa quando una famosa giornalista di Londra, Elle Seymour, che ha un sito con vari forum, uno di questi dedicati a Ylenia, ha ricevuto una mail in cui un anonimo, che si firma "Nero", conferma che "Ylenia vive sotto falso nome a Stoccolma". Ma su Stoccolma nessuno si muove. Nessuno si prende la briga di fare una verifica. Marc Beck è sparito. L'ultima telefonata l'ha fatta ad una amica di Milano per dirle che "partiva per una missione pericolosa da cui forse non sarebbe mai più tornato. E che le prove che Ylenia fino al 1996 era viva e si trovava a Londra erano date da alcune foto che custodiva il suo patrigno conservate in  una casa di Saint Thomas a New Orleans. Ma fatalità l'uragano Kathrina ha distrutto la casa e anche le foto". A chi dobbiamo credere? A Marc Beck che secondo Yari però fa il doppio gioco. O a Marc Beck che mi disse di "aver sempre tenuto informati i Carrisi sugli spostamenti di Ylenia come conferma anche James da Londra?". Ma per Albano sono tutti "sciacalli" come lo furono il giornalista del Corriere della sera Maurizio Chierici e il fotografo Pigi Cipelli che confermarono il ritrovamento di "Ylenia  a Santo Domingo nella primavera del '95". Come lo fu il Presidente mondiale dei detective Raniero Rossi morto di creapacuore per aver sostenuto questa tesi. E non essere stato creduto. Radiato all'istante dall'Albo. E adesso che fine farà il detective Frank Crescentini di Las Vegas che nel suo libro - inchiesta "Carrisi VS Carrisi" rivela che il missing pearson di long Beach dell'Fbi ha cancellato il numero di codice di Ylenia ancora anni fa? Ciò significa che la ragazza è stata ritrovata viva o morta. Ma Ylenia non c'è e nemmeno il suo cadavere. A chi dobbiamo credere? 

A Ylenia dedico un passaggio di una canzone dei Beatles , dal titolo: "Nowhereman". Please listen you don't know you're missing". Prego ascoltami, io non so dove sei scomparsa.