La morte di Paul Newman, avvenuta il 27 settembre 2008 dopo una lunga lotta dell’attore contro il cancro, mi dà l’occasione in questa sede di parlare di uno dei film più famosi e divertenti da lui interpretati, La stangata.
Diretto nel 1973 da George Roy Hill presenta lo stesso cast che quattr’anni prima aveva fatto la fortuna di un’altra pellicola dello stesso regista, Butch Cassidy.
Anche in questo film come nel precedente, tutti gli attori sono al massimo delle proprie capacità anche se la coppia Newman - Redford è una spanna sopra gli altri.
La sceneggiatura di David S. Ward è brillante e la musica di Scott Joplin, arrangiata da Marvin Hamlish, è considerata ancora oggi, a distanza di più di trent’anni, una pietra miliare della musica da film.
Un’elegante ricostruzione dell’America degli anni ’30 e una regia efficace e ritmata poi, fanno della pellicola uno spettacolo godibilissimo e in alcuni punti memorabile.
A dimostrazione della bontà delle sue componenti basti pensare che La stangata incassò nei soli Stati Uniti più di 68 milioni di dollari e arrivò a vincere 7 Oscar (film, regia, sceneggiatura, montaggio, scenografia, costumi e musica) su 10 nomination.
Ambientata nella Chicago degli anni ‘30, questa divertente commedia ricca di intrighi, racconta la storia di due abili imbroglioni che si mettono insieme per combinare una truffa ai danni di un terribile gangster responsabile dell’uccisione di un loro amico.
Nelle intenzioni di David S. Ward però, il film avrebbe dovuto essere diverso.
Avrebbe innanzi tutto dovuto essere il suo esordio cinematografico con Robert Redford come protagonista assoluto.
Ma l’attore aveva dei dubbi a lavorare con un regista agli esordi e la cosa convinse George Roy Hill a prendere in mano il progetto.
A quel punto, Paul Newman si dimostrò interessato a partecipare e Hill e Ward riscrissero la sceneggiatura addosso a Newman e Redford.
Il risultato di quelle revisioni è stato questo magnifico esempio di cinema dotato di stile, visivamente brillante e raccontato con gran ritmo.
Il film ha avuto un seguito nel 1983, diretto dal regista Jeremy Paul Kagan e scritto dallo stesso sceneggiatore del film del ‘73 D.S. Ward, ambientato nel mondo del pugilato e dei locali notturni
Due compari fingono di organizzare un incontro tra pesi massimi per il titolo mondiale a spese di un gangster e del proprietario di un night-club.
Come nel primo film tutto fa perno su una ingegnosa truffa; ma la storia non decolla, pesante nel ritmo e confusa.
Musica
La stangata
Scott Joplin & Marvin Hamlisch
La stangata (The Sting, 1973)
MCA MCLD 19027
13 brani - Durata: 37’25”
The Sting, meglio conosciuto in Italia con il titolo La Stangata, è un bellissimo film del 1973, diretto dal regista George Roy Hill, che annoverava tra i suoi interpreti Paul Newman e Robert Redford.
Caratterizzato da scene che sono entrate ormai di diritto nella storia del cinema, questo lungometraggio, che costituisce un ottimo spaccato del gangsterismo americano anni ‘30, ha vinto numerosi premi, tra cui 7 Oscar nel 1974. Tra questi, uno, è stato assegnato al compositore newyorkese Marvin Hamlisch che, per la colonna sonora della pellicola, ha adattato e riarrangiato alcuni brani composti all’inizio del XX secolo dal musicista afroamericano Scott Joplin, caposcuola del ragtime, forma strumentale caratterizzata da un ritmo binario sincopato che ha contribuito alla formazione del ben più noto jazz.
Il beneficio di tale scelta, sebbene la musica di Joplin non fosse più in voga negli anni trenta, l’epoca in cui il film è ambientato, sta tutto nell’aver riportato in auge un genere musicale che fino ad allora era pressoché sconosciuto e, senza questo capolavoro della cinematografia, avrebbe rischiato di rimanere tale.
Brano più famoso e tema portante della OST è il giocoso e a tratti malinconico “The Entertainer”, composto da Joplin per pianoforte e pubblicato nel 1902.
A questo, si accompagnano tredici pezzi, sempre di Joplin, dalle sonorità brillanti e dalla grande semplicità armonica e melodica come tra gli altri: “Solace” “Easy Winners” e “Pineapple Rag” sia nelle loro versioni per solo piano che per orchestra.
L’arrangiamento di grande effetto e la direzione di orchestra del musicista e compositore statunitense Marvin Hamlisch infine, movimenta i brani rendendoli subito riconoscibili dall’ascoltatore che li associa immediatamente alle scene del film che sono chiamati a commentare.
Il risultato di questi ingredienti è un magnifico esempio di score dotato di stile, sonoramente brillante e suonato con gran ritmo.
Una meraviglia per l’udito! Vivamente consigliato l’ascolto.
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