Una serie di inquietanti omicidi insanguina i vicoli e le strade di Roma. Quattro uomini vengono barbaramente uccisi, un solo inquietante indizio li accomuna. Accanto al loro corpo vengono trovate pagine della Bibbia che parlano di colpe, di peccati e di tragiche espiazioni.
Il commissario Marè si trova ad indagare nel lato oscuro della capitale, un viaggio nell’inferno nella città dei Papi e dei Santi, accompagnato nel suo viaggio iniziatico da un ambivalente monaco laico.
Troppi morti, commissario Marè di Mario Quattrucci, pubblicato dalla Robin edizioni, nella collana I Luoghi del delitto, è la sesta indagine dell’oramai amatissimo ex questurino romano, che come tutti i romani disilluso, impenitente e mai domo si getta nell’ennesimo mistero che avvolge la capitale.
La scrittura di Quattrucci e come sempre elaborata ed originale, mai stucchevole, splendidi accenti/accenni di romanesco sono la cifra stilistica del suo periodare. La struttura narrativa è complessa ed impeccabile, gli stilemi del giallo classico sono splendidamente rispettati senza mai apparire banali, ma anzi freschi e piacevoli. I dialoghi sembrano usciti da un testo teatrale, tempi e modalità sceniche perfettamente rispettati.
Ma al di là di queste ottime qualità tecniche, al di sopra di tutto sta la storia (complessa ed efficace), e i due protagonisti del romanzo: lui… Marè e lei… Roma!
Lui è un uomo che nella sua vita ne ha viste tante, ha lo sguardo corrucciato e tranquillo di un Maigret della miglior razza, e il fiuto di chi ha passato una vita ad indagare facendosi gli affari degli altri, con discrezione certo, ma senza mai guardare in faccia nessuno, potenti o no che siano.
Lei è lei… Roma, una città che le ha viste tutte, ma proprio tutte!
E proprio la città eterna, in questo nuovo lavoro di Quattrucci, si trasforma nel protagonista aggiunto del romanzo, un protagonista assolutamente affascinante e seducente, che ammalia il lettore con i suoi antichi vicoli, le misteriose piazze, ed i millenari segreti, che catturano cuore ed anima di chiunque le si avvicini anche solo attraverso le pagine di un romanzo.
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