Ottuso, maleducato, presuntuoso, maldestro, orticante, permaloso. Torna su Raidue il poliziotto nato dalla penna di Carlo Lucarelli e plasmato dalla telecamera dei Manetti bros. L'Ispettore Coliandro ha il volto di Giampaolo Morelli, porta giubbotto di pelle e occhiali Ray-ban, dice parolacce e assomiglia a una via di mezzo tra un abitante di South Park e il Dr. House, più che a Serpico o Callaghan. Ma è onesto, forse lo "sbirro" più vero che la tv italiana possa vantare: a gennaio tornerà sulla seconda rete con quattro nuove puntate, la prima delle quali è stata presentata in anteprima al Prix Italia della Rai, a Cagliari.
Una serie "che per ritmo e linguaggio si avvicina ai modelli americani, perfetta per il pubblico della rete", ha spiegato il direttore di Raidue, Antonio Marano, presentando al teatro civico la prima delle quattro puntate, La pistola, durante la quel Coliandro si fa rubare la pistola d'ordinanza.
"Coliandro - osserva Morelli - è un antieroe moderno, un personaggio fuori dagli schemi. Ma piace proprio per questo, soprattutto ai giovani. Quando mi fermano per strada i poliziotti mi fanno i complimenti, mi dicono sempre "assomigli al mio collega", sempre agli altri, mai a loro", ironizza l'attore, che dopo la proieziono non rinuncia a qualche provocazione, rilanciando una polemica che l'aveva visto protagonista l'anno scorso: "La prima serie è stata trasmessa ad agosto su Raidue quando non doveva vederlo nessuno e ha avuto successo, per forza ora lo rifanno".
I nuovi episodi arriveranno sullo schermo solo a gennaio, ma il cast (tra gli altri, Veronica Logan e Giuseppe Soleri) è già pronto per girare nuove quattro puntate.
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