Un excursus sulle nuove forme di scrittura...

Fa sempre comodo avere un poeta-giornalista-scrittore come Attilio Lolini nel proprio condomino (meglio un idraulico ma sarebbe chiedere la luna). Specialmente se gli arrivano libri da tutte le parti. Se poi è generoso può capitare di ricevere in regalo libri interessanti come Pare… letteratura a cura di Marco Sangiorgi e Susanna Venturi, Longo 2008. Praticamente un excursus sulle nuove forme di scrittura ai margini della letteratura ufficiale “ma che invece dominano la quotidianità, sia nel versante della fruizione più propriamente letteraria che in quello della più spicciola comunicazione scritta”.

Per non farla lunga: rassegna sulle caratteristiche concettuali della rete; analisi dei mutamenti della lingua scritta dettati dalla consuetudine con il mezzo tecnologico; uno sguardo interno al mondo del blog; i rischi della internet-dipendenza; rapporto tra i diari poetici del Novecento e i blog letterari (certo che la fantasia non manca…); minaccia di formule stereotipate relative al giallo, alla fantascienza, al noir, al poliziesco d’indagine e all’horror; rassegna della produzione gialla e noir dall’ultimo decennio del Novecento ad oggi (un casino di titoli); l’archetipica figura vampiresca di Dracula e una rilettura di Giorgio Scerbanenco.

Un bel po’ di roba da masticare con calma. Rilevo il titolo Presi nella rete che ricalca pari pari quello della mia nuova rubrica Preso nella rete ideato dallo Smocovicce e guarda un po’ le combinazioni.

Il fatto più eclatante che viene fuori è che oggi tutti, ma proprio tutti, si sono messi a scrivere. E magari piano piano mancherà il tempo per leggere e l’incombenza sarà affidata alle macchine come in Questo lo facciamo dire a Posthuma di Giuseppe O. Longo.

Per evitare questa inevitabile calamità alla fine di ogni recensione terminerò con un grido disperato rivolto a tutti gli scrittori…