David Cronenberg debutta a teatro, curando la regia dell'opera lirica The Fly, ispirata all'omonimo film da lui diretto nel 1986. Lo spettacolo aprirà la nuova stagione operistica di Los Angeles a settembre, con Placido Domingo a dirigere l'orchestra.
L'idea di trasformare il film in un'opera lirica si deve al compositore Howard Shore, già premio Oscar per le musiche de Il signore degli anelli e autore di colonne sonore per numerosi film di Cronenberg. La scelta di raccontare una storia horror è certamente ardita, data l'estraneità del genere all'opera tradizionale.
Per il regista, la vera sfida è stata quella di confrontarsi con un linguaggio e un metodo di lavoro completamente diversi rispetto alle dinamiche del cinema.
Il tema centrale è ancora la kafkiana vicenda di amore e morte, di sfida alla natura dello scienziato Seth Brundle che inventa una macchina per il telestrasporto. Mentre la sperimenta su di sé, casualmente una mosca si infila nella cabina insieme a lui, provocandone la trasformazione in una mostruosa mosca gigante. Lo spettacolo mantiene dunque le atmosfere cupe e surreali tipicamente horror, non trascurando particolari come braccia mozzate, denti che cadono e, ovviamente, la raccapricciante mutazione del protagonista.
Nonostante le innumerevoli analogie e nonostante La mosca riporti a lavorare insieme il regista del film, il compositore, il costumista e lo scenografo, questo non è semplicemente il film trasposto per musica classica.
"Non volevo rifare il film. Non volevo scrivere la sceneggiatura un'altra volta", ha detto Cronenberg, 65 anni, alla stampa ieri. "Questa produzione ha un potere e un carisma tutti suoi".
Accade di rado che i film passino dal grande schermo all'opera, ma Cronenberg ha detto che la trama di La mosca ha gli elementi della storia d'amore, del riscatto e della trasformazione comuni a molti lavori pensati per l'opera, e che era perciò ideale per una trasposizione sul palcoscenico.
L'allestimento recupera le ambientazioni da fantascienza ingenua dei "b - movies" americani degli anni '50, derivate dalla prima versione di The Fly del 1958 di Kurt Neumann, del quale il film di Cronenberg era un remake. La scenografia di Dante Ferretti riproduce infatti un laboratorio vecchio stile, dove però le macchine non sono inerti, ma partecipano alla vicenda mediante un coro fuori scena.
Placido Domingo dirige l'orchestra, dopo essere stato uno dei principali sostenitori di quest'opera. Gli interpreti sono la mezzosoprano Ruxandra Dolose nel ruolo di Veronica Quaife e il baritono Daniel Okulitch nella parte di Seth Brundle.
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