Delusione… 

La Sellerio è stata brava. Ma proprio brava. Voglio dire a creare questa collana blu adatta proprio al sottoscritto (ma penso anche ad altri). Libri di modeste dimensioni, leggeri, maneggevoli da portarsi dietro e tirarli fuori quando più ci aggrada. Come Delitto imperfetto di Teresa Solana, Sellerio 2008.

Eduardo e Borja dirigono una specie di agenzia che si occupa di sbrigare faccende poco limpide dei ricconi. Si presenta un giorno un importante politico destinato a una carriera di governo, che chiede di occuparsi del mistero del quadro di un noto pittore che ritrae sua moglie. Un caso di adulterio? I due dilettanti cominciano a battere pista, tra salotti e club esclusivi, quando la signora viene trovata cadavere, avvelenata…”.

Sono fratelli gemelli ma non lo fanno sapere. Naturalmente di carattere opposto che sennò un ci si diverte: quanto il primo è serio e posato (pure sposato) quanto il secondo è single e spostato (gioco di parole. Anche il recensore si diverte). Un tipetto particolare che non va tanto per il sottile.

Dicevo il primo sposato con Montse la quale, dopo quindici anni di psicologa in una scuola secondaria, ha aperto un “Centro alternativo di benessere integrale” (come la capisco!) che gira piuttosto bene (in ogni caso guadagna più di suo marito). Fissata con il karma, l’I Ching e il feng shui. Scontri con l’altra metà su l’Oriente e l’Occidente. Passato periodo critico matrimoniale durante il quale si è beccata pure le corna. Tre bambini, due femmine ed un maschio. C’è anche la suocera che (fortunatamente) sta per conto suo. Poi una sorella, un’amica e insomma vedete voi.

Un viaggio a Parigi per conoscere il pittore del quadro con annessi ricordi. Troppo tardi. Gli è venuto un colpo…

Storia movimentata, ora passabile, ora ingenua, ora con diverse lungaggini di troppo e il solito Armani che nel giallo c’è di casa e di bottega (L’ho ritrovato ultimamente anche in A rischio di Patricia Cornwell, indossato da Monique Lamont. Potrebbe essere un'idea dedicarmi a un articolo da intitolare “Armani nel romanzo poliziesco”…).

Insomma un giallo così e così con un finale tirato per i capelli. C’è ancora tanto da lavorare per avvicinarsi ai più bravi scrittori spagnoli…