Dio esiste? L’ispettore Gunnar Barbarotti, per risolvere l’ineludibile dilemma, annota su di un quadernetto le sue richieste: se sono esaudite l’Onnipotente guadagna punti, altrimenti ne perde. Alla fine del mese il computo totale. Barbarotti, di padre bolognese e madre svedese, ha passato la quarantina, ma ancora esercita un discreto fascino sulle donne. Divorziato e con tre figli (due maschi ed una femmina, l’unica con cui condivide il suo trilocale), si trova invischiato in una cena natalizia con ex-moglie ed ex-suoceri che vuole assolutamente evitare. Per sua fortuna un caso urgente lo chiama al dovere. Due persone sono scomparse in rapida sequenza nel fino ad allora tranquillo paesino di Kymlinge. A rendere la situazione ancor più strana concorre il fatto che entrambi appartenevano alla stessa rispettabile famiglia degli Hermansson. Il primo scomparso è Robert, tristemente noto come “il Pippa” per una sua poco felice partecipazione ad un reality televisivo. L’altro è Henrik, uno studente modello, che però nasconde un segreto…
In L'uomo senza un cane Nesser costruisce un intricato affresco psicologico della famiglia Hermansson, mettendo in luce tutti i conflitti ed i problemi interni di una famiglia apparentemente rispettabile. Proprio sulla differenza fra apparenza e realtà gioca abilmente Nesser, smascherando i suoi personaggi tramite un’attenta analisi psicologica. Spetta a Gunnar Barbarotti scavare nel torbido e interrogare una serie di personaggi pieni di difetti “terribilmente” umani, per arrivare ad una verità che farà piacere a pochi.
Håkan Nesser - chiamato "il Camilleri della Svezia" - è nato a Kumla, in Svezia, nel 1950. Dopo aver insegnato lettere in un liceo, si dedica da anni esclusivamente alla scrittura. Guanda ha tradotto anche Il ragazzo che sognava Kim Novak.
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