Troppo bella per Baldo. L’uomo che vuole fregarmi il posto di dirigente. Baldo, quello che si è vantato come grande amatore. La incontro e glielo dico: “Sono io il dirigente, non lui”. Cieli azzurri negli occhi, lei mi sorride. Ci possiamo rivedere. Non faccio all’amore con mia moglie da quattro anni. Qui non basta essere dirigente. Per pareggiare Baldo ci vuole un afrodisiaco. È proprio lei che me ne parla. Conosce uno. Ha roba buona. Non il Viagra. Altro. Mercato clandestino. Vedo il tipo e lo pago uno sproposito. Prendo la pasticca e incontro lei in una villa dell’azienda che serve per i meeting. Siamo soli. Mi gira la testa. Forse perché è troppo bella. Faccio per abbracciarla, ma le gambe non mi reggono. Ho trascurato troppo il sesso e lei è troppo bella. Sono in ginocchio. Lei sorride e si allontana. La vedo nella nebbia. C’è qualcuno con lei. È Baldo. Capisco tutto. Erano d’accordo. Chissà cos’ho ingerito. Di certo il cuore sta smettendo di battere. Quanto l’avrà pagata? La vedo distante che si allontana con Baldo. Il futuro dirigente al p…osto mi…o…

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