La collana BabeleSuite di Perdisa Pop ha abituato i suoi lettori a romanzi brevi, agili e vari, ma sempre intensi e di elevata qualità letteraria.
Le proposte spaziano tra i generi, senza vincolarsi, ma spaziando per accontentare i gusti di tutti i lettori.
Un esempio di questa varietà è Il ragazzo dai capelli rossi di Piergiorgio Di Cara, autore spesso comparso sugli scaffali delle librerie e ospite sulle nostre pagine, ma che questa volta si presenta in veste del tutto inedita.
L'opera, infatti, ha un sapore fortemente western, risente di una lunga tradizione che va da Tex Willer a Sergio Leone e propone la breve avventura di un giovane e onesto ragazzo dalla storia tormentata.
La vicenda, ambientata in Texas, ha una struttura molto semplice e lineare, racconta il viaggio del "Ragazzo" (come lo chiamano i suoi amici), che abbandona la sua città Natale, dopo essere stato colpito da eventi dolorosi, in cerca di avventura.
Le pagine sono ricche di tutte le suggestioni più classiche del western: lo sceriffo della cittadina, i duelli coi criminali, il saloon, ma non vi indugiano mai in modo pedante o ossessivo, risultando così funzionali e piacevoli.
L'autore è abile nell'arricchire il tutto con qualche sfumatura particolare: il blu della riflessione notturna sul proprio destino, il nero della morte che troppe volte ha costellato la vita del protagonista, il rosso della follia estrema, eppure dolcissima, del personaggio di Fred.
Forse a tratti le scelte non spiccano per originalità, qualche volta si lasciano tenatare da facili soluzioni, in generale, però, il piccolo volume risulta completo e piacevole, agile e appassionante, un ottimo compagno in qualche momento di relax nel corso della giornata.
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