Croci rovesciate, pentacoli, caproni pronti per il coito, candele nere e rosse, cerchi magici. Violenza, stupri, abusi sessuali, suicidi, omicidi. Riti macabri per compiacere il dio delle tenebre. Il satanismo esiste da tempo immemorabile e oggi è più che mai presente e reclama le sue vittime. Chi diventa "figlio di Satana" lo fa per scelta o per ribellione. Perché crede che sottomettendosi ai voleri del Signore del Male otterrà più forza, più potere, più prestigio: tutto quello che la società moderna pretende. Chi diventa "figlio di Satana" sa che dovrà commettere azioni trasgressive contro la morale comune. Vincerà il migliore, che significa il più forte. E se per raggiungere questo obiettivo occorre fare del male, lo si fa. Da qui gli innumerevoli casi – pochi scoperti, la maggior parte rimasti sconosciuti – di riti che invocano il dio delle tenebre, di sacrifici di animali, fino a quelli di esseri umani. Riti che sono sempre esistiti. Proprio come il desiderio di potere.
Patrizia Santovecchi è nata e vive a Firenze. È presidente nazionale dell’Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici (ONAP). Da anni si interessa di ricerca e informazione socioreligiosa nel campo della nuova religiosità. Per l’Editoriale Olimpia ha pubblicato Soffrire di magia. Mamma Ebe, Vanna Marchi e le altre (con Chiara Bini, 2007).
Satanisti - Fatti, personaggi, rituali e perversioni nel mondo degli adoratori del Maligno (Olimpia) di Patrizia Santovecchi - 224 pp. - € 15,50
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