Può succedere di tutto quando soffia il Santa Ana su Los Angeles e dintorni. L'umore cambia. La pelle del corpo si tende come un elastico e le vecchie cicatrici ritornano a dolere. E gli omicidi aumentano, ogni stagione di più.
Ce lo racconta Danilo Arona in Santanta, un romanzo breve che sibila e scorre inesorabile come un'incursione nelle atmosfere e nei misteri dell'Ovest degli Stati Uniti.
Il Santa Ana è un vento violento che nasce nel deserto della California, ne percorre le strette valli e, scontrandosi con l'aria più fredda della costa, si abbatte con violenza sulla dorate spiagge dei divi dalle parti di Los Angeles. Come un pugno, come una pugnalata. O come un killer.
Santanta è il demone scaturito dopo il suicidio di Giaguaro Seduto, capo indiano di tutte le tribù Mohave, catturato e imprigionato dai soldati del colonnello Chilson, attorno alla metà del 1800. E c’è una strana assonanza fra Santanta e Santa Ana, quasi l’uno fosse portatore dello spirito di vendetta dell’altro. E lui, Arona, maestro degli aspetti cupi e spettrali della provincia italiana, ci stupisce anche in queste pagine, quando alza lo sguardo oltreoceano.
Quel suo modo pacato, serafico di raccontare, il linguaggio preciso, sobrio, aderente alla situazione ci rende partecipi, e complici involontari, della sproporzione fra i contenuti e la realtà. Una realtà che è molto più fantastica di quanto non sembri. E amara perché, a partire dalla conquista dell'Ovest dei pionieri che ne depredavano le miniere d'argento la regione è stata devastata fino ad arrivare a essere, ai giorni nostri, pattumiera ottimale per le scorie di uranio impoverito ed amianto del Pentagono.
Solo pura finzione letteraria?
Dice Danilo Arona nella chiosa finale: Mi piacerebbe sottoscrivere che "Santanta" è un racconto fantastico. Ma, al di là delle scarse suggestioni in chiave "supernatural", è tutto tristemente vero, dall'inquinamento del Mojave alle speculazioni economiche fatte sulla pelle degli indiani. (...) I danni procurati di solito dal Santa Ana sulle coste californiane sono esattamente quelli descritti nel racconto. E ancora peggiori sono stati, se possibile, nell'autunno 2007, un mese dopo la stesura di questo lavoro. Al punto tale che sono qui ancora una volta a testimoniare che la fiction non ce la fa proprio più a sorpassare la realtà.
Originario di Alessandria, Danilo Arona è giornalista, critico, scrittore. Con oltre venti titoli all'attivo, fra saggi, inchieste di carattere sociale e romanzi thriller, coltiva la passione per la musica (suna la chitarra in un gruppo) e una fama inossidabile di cacciatore di fantasmi.
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