Lui pensava che era giusto che morissero; avevano sbagliato, e quindi era giusto che crepassero. L'unica cosa che riteneva sbagliata era che la Giustizia impiegasse anni prima di eseguire la sentenza.
Perché dare a quei bastardi la possibilità di capire, di cambiare, di redimersi, fornendo agli oppositori della pena capitale ulteriori argomenti per le loro deliranti campagne internazionali?
Tanto, nella stragrande maggioranza dei casi, le sette iniezioni letali venivano somministrate comunque.
Da un dottore, naturalmente!
Già, nella stragrande maggioranza dei casi i cattivi venivano puniti e i giustizieri erano soddisfatti. A parte quando la Giustizia sbagliava, ovvio!
E in effetti, in quel periodo, la Giustizia aveva commesso tanti errori.
Lui aveva seguito i processi. Adolescenti violenti, baby-sitter assassine, padri stupratori… Erano riusciti a cavarsela tutti grazie ad un piccolo cavillo burocratico.
Ma lo sbaglio più grave era stato nell'ultimo processo a cui aveva assistito.
Non quello contro l'uomo che aveva ammazzato sua suocera, né quello della donna che aveva ucciso la propria vicina, e neppure quello contro la giovane maestra accusata dell'omicidio di sette bambini. Tutte queste persone erano state assolte grazie all'abilità dei propri avvocati, ma lui le aveva giustiziate, riportando ordine nel mondo.
Caso volle però che, proprio mentre stava compiendo il suo ultimo atto di Giustizia, massacrando la giovane maestra con un sasso grosso e appuntito, una vicina della ragazza, che era apparsa in televisione ad elogiarne la sensibilità, lo vedesse.
La ragazza morì, e lui fu processato e condannato a morte.
Sì, durante l'ultimo processo che seguì, il suo processo, la Giustizia aveva commesso quel gravissimo errore!
A nulla valsero i ricorsi, tutti lo additavano come il mostro che aveva ucciso una brava ragazza assolta da un'accusa infamante!
Possibile che avesse sbagliato?… No, non era possibile! Era la Giustizia che aveva sbagliato, non lui! Se la giuria avesse interpretato correttamente gli indizi, come aveva fatto lui da spettatore, la ragazza sarebbe stata condannata!
Sì, sì. Era la Giustizia che aveva sbagliato, non lui!
E mentre era legato strettamente al suo ultimo letto, e il dottore azionava la macchina iniettandogli la prima delle sette iniezioni letali, lui pensava!…
©Sergio Rilletti, 2008
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